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Arata arrestato, rinviato l'interrogatorio del dirigente regionale Tinnirello

È stato rinviato a giovedì, a causa di un’indisposizione del gip, Guglielmo Nicastro, l’interrogatorio di garanzia di Alberto Tinnirello, il dirigente regionale che da mercoledì si trova agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione, nell’ambito di un’indagine sugli impianti di energia alternativa da realizzare in Sicilia, condotta in parallelo dalle Procure di Palermo e Roma.

Nella Capitale è indagato, sempre per corruzione, l’ex sottosegretario alle Infrastrutture Armando Siri, della Lega. Tinnirello è coinvolto nel filone siciliano, che ha portato in carcere Paolo Francesco Arata, il figlio Francesco Paolo e Manlio Nicastri; un nuovo ordine di custodia era stato poi notificato all’imprenditore Vito Nicastri, padre di Manlio, che era già in cella nell’ambito di un’altra vicenda, in cui è imputato di concorso in associazione mafiosa e per la quale la Dda di Palermo ha chiesto per lui una condanna a 12 anni.

Nicastri padre, considerato il «re dell’eolico», avrebbe appoggiato la latitanza di Matteo Messina Denaro e ha già subito una maxiconfisca da un miliardo per mafia.

Davanti al gip Nicastro, che li aveva ascoltati giovedì, Francesco Arata e i due Nicastri, accusati di riciclaggio, autoriciclaggio e fittizia intestazione di beni, si erano tutti avvalsi della facoltà di non rispondere: stessa cosa ha fatto venerdì a Roma, dove doveva essere sentito per rogatoria, Paolo Arata, faccendiere e consulente per l’ambiente, vicino alla Lega.

(AGI)

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