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Furbetti del reddito di cittadinanza: in un mese e mezzo 26 denunciati in Sicilia

In un mese e mezzo beccati in Sicilia 26 furbetti del reddito di cittadinanza, una decina nella sola provincia di Palermo. Sono i numeri forniti dal comandante del Nucleo Ispettorato del lavoro, il tenente colonnello Pierluigi Buonomo. 

Gli illeciti scoperti tra i lavoratori in nero. "In questi ultimi mesi durante gli ultimi accessi ispettivi in cantieri edili, attività commerciali, attività di ristorazione ogni qualvolta abbiamo individuato lavoratori in nero abbiamo fatto controlli incrociati con la piattaforma Inps per verificare se queste persone avessero fatto richiesta del reddito di cittadinanza. Nei casi in cui la persona che lavorava in nero aveva fatto richiesta o aveva già percepito il reddito di cittadinanza abbiamo richiesto al Caf la documentazione della sua domanda attestante dichiarazioni mendaci che è stata trasmessa all'autorità giudiziaria e sono così scattate le denunce".

I primi due casi, che erano i primi anche in Italia, lo scorso 10 maggio nelle Madonie. "In quella occasione i nostri militari hanno denunciato alla Procura di Termini Imerese, due coniugi per il reato di indebita percezione del reddito di cittadinanza. In quel caso l'ispezione era avvenuta in un cantiere edile privato, dove erano stati individuati tra gli altri un lavoratore in nero, la cui moglie, nello scorso mese di marzo, aveva presentato domanda che era stata già accolta ma con pagamento non ancora eseguito per  il conseguimento del reddito di cittadinanza per il nucleo familiare. I due hanno omesso di comunicare le previste variazioni al patrimonio, peraltro provento di attività irregolare. In questo primo caso abbiamo evitato che venisse erogato un reddito di cittadinanza da persone non idonee", precisa Buonomo.

Nei casi finora riscontrati la dinamica è sempre uguale: la moglie disoccupata va al Caf e fa richiesta del reddito di cittadinanza per l'intero nucleo familiare mentre il marito lavora in nero. "Ogni volta il reato viene compiuto in concorso da marito e moglie", puntualizza Buonomo.

Oltre alla denuncia cosa rischiano i furbetti del reddito di cittadinanza? "Queste persone avranno un processo immediato e rischiano da uno a sei anni di carcere. La materia, dal punto di vista giudiziario, deve essere ancora affrontata dai giudici in sede di tribunale ed è del tutto nuova. Se le persone denunciate sono pregiudicate per loro c'è un rischio concreto di andare in carcere", afferma il tenente colonnello Pierluigi Buonomo.

Anche i lavoratori autonomi potrebbero aver chiesto il reddito di cittadinanza senza averne diritto, ma è più difficile scovarli. "Finora abbiamo ricevuto segnalazioni anonime. Aspettiamo che ci vengano indicati anche imprenditori o liberi professionisti in nero per poter verificare le loro posizioni", conclude Buonomo.

 

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