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Qualità dell'aria, dati negativi per Catania: a Palermo cresce la "sharing mobility"

Lieve miglioramento della qualità dell'aria, ma nelle città italiane continuano gli sforamenti dei limiti normativi come a Milano, Roma, Catania e Reggio Calabria. Con Torino che è maglia nera per il 2018. Aumentano gli spostamenti a piedi ed in bici, tiene il trasporto pubblico ma cresce ancora il numero di auto e moto in città. Sono i dati del Rapporto MobilitAria 2019: analizza 14 città metropolitane (Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino, Venezia) ed è messo a punto da Kyoto Club e Istituto sull'Inquinamento Atmosferico del Consiglio Nazionale delle Ricerche con Opmus Isfort.

Riduzione dei livelli medi di NO2 (biossido di azoto) a Messina (-23%), Cagliari (-21%), Roma (-12%), Torino (-12%) e Bologna (-11%). Reggio Calabria e Catania superano i valori. Tra le città che hanno superato i limiti, Torino, Milano e Roma. Per le concentrazioni medie di PM10 è avvenuto il superamento dei limiti giornalieri: la peggiore del 2018 è Torino (89) seguita da Milano (79), Venezia (63), Napoli (40) Cagliari (49).

Il report analizza anche la mobilità urbana con le novità e gli investimenti (come la Zona a traffico limitato di Palermo, la Ztl estiva di Firenze e l'Area B a Milano). Riguardo l'uso del Trasporto Pubblico Urbano aumentano gli utenti a Bologna (+18%) e Torino (+12%), Cagliari (+9%) maglia nera per Catania (-10%). La sharing mobility cresce a Milano, Torino, Firenze, Roma, Palermo e Cagliari, sbarca a Bologna per la prima volta, ma nelle altre città non decolla. E c'è un dato negativo: dopo anni in costante diminuzione, nel biennio 2017-2018 torna a salire l'indice di motorizzazione di automobili sia nelle città che aree metropolitane: Torino è la peggiore (+5%, 674 veicoli/1000 abitanti), seguita da Bologna (+3%, 531 veicoli/1000 abitanti).

Il rapporto grazie a Opmus-Isfort introduce il tasso di mobilità attiva, costruito sommando gli spostamenti a basso impatto (piedi, bici e Tpl) nelle aree urbane. Tale tasso è inferiore al 40%, sia nella media delle Città metropolitane, sia in quella nazionale. Tuttavia nel 2016-2017 rispetto al 2012-2013 l'indice è cresciuto di quasi 8 punti a livello nazionale e di circa 5,5 punti nelle aree metropolitane. È l'area metropolitana di Milano, città che conferma la sua capacità innovativa, ad aprire la classifica con un tasso di mobilità sostenibile vicino al 48,3%, seguita da Genova (46,7%) e da Venezia (46,4%), Bari (44,1%). In fondo alla classifica Catania, Reggio Calabria, che pure migliorano e Messina. Appare quindi ancora molto marcato il divario tra Nord e Sud, pur con qualche significativa eccezione, sullo stato della mobilità sostenibile nelle città. (ANSA)

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