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Gli affari della loggia segreta: così furono pilotate 70 pensioni di invalidità

L'ex deputato Giovanni Lo Sciuto e il medico Rosario Orlando

Un accordo fondato sulla corruzione tra l’ex deputato regionale Giovanni Lo Sciuto e il medico Orlando, ex responsabile del Centro Medico Legale dell'Inps, fino al maggio 2016.

È uno dei punti chiave dell’inchiesta della Procura di Trapani che, nell’area di Castelvetrano, con il comune sciolto per mafia, è sfociata in una raffica di arresti: in tutto 27 tra cui alcuni personaggi eccellenti come lo stesso Lo Sciuto, eletto tra gli autonomisti del Mpa e poi transitato in Forza Italia, e l'ex presidente dell'Ars Francesco Cascio pure lui di Forza Italia.

La concessioni delle pensioni di invalidità è uno degli elementi principali dell’indagine. Il medico Orlando, che poi divenne collaboratore esterno dell’Inps come rappresentante di categoria nelle commissioni invalidità civili, secondo gli investigatori veniva corrotto da Lo Sciuto con regalie e altri favori.

Come si legge in un articolo di Laura Spanò sul Giornale di Sicilia in edicola, Lo Sciuto sarebbe intervenuto affinchè l'ex Rettore Roberto Lagalla, oggi assessore regionale all'Istruzione e destinatario di informazione di garanzia, assegnasse un posto di ricercatrice con borsa di studio, pari a 3 mila euro l'anno (per l'anno di imposta 2015) e 3 mila euro (per il 2016) a favore di Miriam Orlando (figlia di Rosario Orlando, prima degli esclusi in graduatoria) presso l'università di Palermo. Per questo episodio Lagalla figura tra gli indagati con l’accusa di corruzione.

E in cambio Lo Sciuto avrebbe ottenuto da Orlando la concessione di numerose pensioni di invalidità, anche in assenza dei presupposti previsti dalla legge, a soggetti da lui indicati. Al momento sono circa 70 i casi di pensioni di invalidità, al vaglio degli inquirenti.

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