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Uccide rapinatore, gioielliere accusato di omicidio. Il pm: atto dovuto

PISA. Quindici secondi, forse 20 dove è successo di tutto e al termine dei quali Simone Bernardi, rapinatore di 43 anni, nato in provincia di Latina, scarcerato a marzo scorso dalla casa circondariale di Pisa, cade a terra senza vita colpito da due colpi sparati dal gioielliere Daniele Ferretti, 69 anni, ora accusato di omicidio volontario, anche se la procura sottolinea che si tratta di «un atto tecnico a tutela dell’indagato per compiere tutta una serie di accertamenti irripetibili». «Ci siamo difesi, perché loro hanno sparato per primi verso mia moglie e io ho reagito. I bossoli sono a terra», le poche parole dette a testimoni e inquirenti da Ferretti.

Il conflitto a fuoco scaturito da un tentativo di rapina condotto ieri sera da un commando di tre persone in una gioielleria a ridosso del centro di Pisa è stato fulmineo e molto cruento anche se in un ambiente molto piccolo e il bilancio finale, assicurano fonti investigative, «sarebbe potuto essere molto più grave».

La scena è stata ripresa dalla videosorveglianza interna del negozio. Due telecamere: una esterna che ha filmato il 'palò, il terzo complice, e una interna che ha ripreso i due banditi, uno dei quali armato di pistola. E’ stato lui a farsi aprire la porta da Giuliana Malucchi, la moglie del gioielliere, che lo ha riconosciuto perché precedentemente era stato in negozio fingendosi un cliente e promettendo di tornare per fare acquisti. Con lui c'era Bernardi, volto travisato da una calzamaglia e occhiali da sole.

L’altro, come il complice rimasto fuori, era a volto scoperto. Appena dentro, il bandito armato ha estratto la pistola di piccolo calibro e l’ha puntata in faccia alla donna, il marito era nel laboratorio sul retro e ha subito capito che cosa stava accadendo. L’angolo di visuale delle telecamere è posto lateralmente rispetto al bancone e si vede l’uomo che arriva dal laboratorio posto sul lato opposto all’ingresso impugnando la Beretta che possiede legalmente.

Il sonoro non c'è e non è possibile chiarire chi spara per primo. In un attimo scoppia il caos, si intuiscono gli spari: Bernardi cade a terra e muore gli altri due fuggono. «La difesa di fronte a una minaccia imminente è molto chiara - spiega il procuratore Alessandro Crini - e in questa fase la nostra priorità è cercare e individuare gli altri due rapinatori. L’iscrizione nel registro degli indagati del gioielliere è un aspetto necessario per consentirgli di difendersi con il massimo delle garanzie anche a fronte degli atti irripetibili che faremo, a cominciare dall’autopsia e dall’esame balistico».

In quella manciata di secondi dentro il negozio vengono esplosi 8 colpi, 2 dal rapinatore, 6 da Ferretti di cui 2 raggiungono Bernardi, anche se uno solo è mortale: quello che lo colpisce al fianco sinistro trapassando il cuore e uscendo dal braccio destro. Solidarietà al commerciante è stata espressa da tutta la comunità locale e Confcommercio, l’associazione di categoria alla quale era affiliato, ha promosso una raccolta fondi per sostenerne le spese legali.

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