![Patrizio Gonnella, presidente dell’associazione «Antigone»](https://assets.gds.it/2017/06/patrizio-gonnella-800x800.jpg)
PALERMO. «In attesa di leggere le motivazioni, quella della Cassazione su Riina è una sentenza molto importante poiché pone il tema della dignità umana e di come essa vada preservata anche per chi ha compiuto i reati più gravi e, di conseguenza, come la pena carceraria non possa e non debba mai trasformarsi in una sofferenza atroce e irreversibile». A dirlo è Patrizio Gonnella, presidente dell’associazione «Antigone» per le garanzie nel sistema penale.
Cosa pensa in merito alla decisione della Cassazione?
«Esprimo un punto di vista di principio rispetto a quello che la Cassazione ha sostenuto ossia che esiste un diritto a morire in modo dignitoso e che il carcere non è un luogo in cui si muore dignitosamente. Deve essere così e lo deve essere per tutti. Ciò quando lo stato di salute psicofisico o solo fisico è totalmente incompatibile con il carcere. In questo caso saranno le perizie mediche a confermarlo, ma se è una persona che va verso la morte, uno Stato forte e democratico non ha paura di Totò Riina che muore a casa».
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