ANCONA. È stata segnata dal susseguirsi di un centinaio di scosse, la più forte di magnitudo 3.5 alle 4:13, vicino Ussita, la seconda notte da sfollati per i circa 4 mila terremotati della provincia di Macerata, sistemati in strutture provvisorie, palazzetti dello sport e qualche tenda.
Alcuni gruppi sono già stati trasferiti negli alberghi della costa, come gli sfollati di Visso. Saranno seguiti oggi da altri terremotati. Non si può affrontare l'inverno nelle tende, ha ripetuto ieri anche il premier Renzi in visita a Camerino, uno dei centri più colpiti.
Il problema però è che in tutta l'area del sisma ci sono tantissimi edifici inagibili, e non sarà facile trovare una sistemazione adeguata e di lunga durata per così tante persone.
Chiuse fino al 31 ottobre numerose scuole, per verifiche e sopralluoghi. la terra non smette di tremare. E sono migliaia gli sfollati nelle zone colpite dalle violente scosse di ieri. Diversi centri storici risultano inagibili.
Il Consiglio dei ministri ha stanziato 40 milioni di euro per l'emergenza. Con l'inverno vicino, niente tende. Chi ha perso la casa andrà in albergo. Impegnati nei soccorsi 980 vigili del fuoco ed anche le forze armate con mezzi e droni.
Il premier Matteo Renzi, in visita a Camerino, promette: «dobbiamo costruire presto ed in modo serio. L'Italia c'è, ce la faremo». In tanti hanno però dovuto lasciare le proprie abitazioni, soprattutto nei comuni più colpiti: Ussita, Camerino, Visso, Castelsantangelo sul Nera. Si stimano tra i 4 ed i 5mila gli sfollati.
Il numero generalmente sale nei primi giorni, quando in molti si rifiutano di rientrare per paura pur senza avere la casa danneggiata, ma poi si assesterà. E, in vista dell'inverno, è stata scartata l'ipotesi di allestire tendopoli.
«La linea - ha spiegato il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio - è quella di portare le persone negli hotel per poter immaginare poi soluzioni temporanee con più tranquillità». Ed è partito nel pomeriggio di ieri da Visso il primo pullman che ha portato un gruppo di persone verso Civitanova Marche, sulla costa. «Finora - dice il sindaco Giuliano Pazzaglini - hanno aderito 120 persone, ma domani aumenteranno».
«Siamo pronti ad aumentare le risorse destinate alle aeree colpite dal terremoto ben oltre i 4,5 miliardi inseriti in manovra - assicura, in un'intervista al Messaggero, il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, che ieri ha visitato le zone colpite dal terremoto. Appena ci saranno delle stime precise sui danni, decideremo gli interventi. Non ci tireremo indietro. Di certo non lasceremo sole le famiglie così duramente colpite e, gradualmente, metteremo in sicurezza tutto il territorio nazionale».
«Dopo il consiglio dei ministri, che ha stanziato 40 milioni per l'emergenza, ora - spiega - modificheremo il decreto per Amatrice, allargando la zona ai paesi colpiti. E spero, come ha detto il premier Renzi, che il Parlamento approvi immediatamente il provvedimento».
«Discutere di decimali in questa situazione mi sembra fuori dal mondo. Se il cratere si allarga, non si possono non aumentare le risorse. Bruxelles lo capirà», aggiunge.
Delrio ritiene corretta la stima di 350 miliardi per mettere, nel tempo, in sicurezza il Paese: «Credo sia giusto però avere delle priorità: scuole, ospedali ed edifici pubblici, per troppo tempo trascurati. E poi con il bonus per le ristrutturazioni che abbiamo inserito in manovra possiamo aiutare i cittadini, i condomini, i privati a realizzare o a trasformare le costruzioni con profili anti-sismici».
Caricamento commenti
Commenta la notizia