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"Fatture false", arrestati gli imprenditori Ricucci e Coppola

ROMA. Gli imprenditori Stefano Ricucci e Mirko Coppola sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza con l'accusa di emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

L'ordinanza è stata emessa dal Gip di Roma e le indagini sono state svolte dal nucleo di Polizia Tributaria. Le fatture false, per circa un milione di euro, sarebbero state utilizzate da Ricucci per ottenere liquidità finanziaria.

C'è anche un magistrato del Consiglio di Stato nonché componente della Commissione Tributaria Regionale, Nicola Russo, fra i dieci indagati per l'inchiesta che ha portato oggi all'arresto degli imprenditori Stefano Ricucci e Mirko Coppola.

L'indagine - spiegano gli investigatori - si inserisce in un più ampio contesto investigativo relativo al fallimento di una delle società del Gruppo Magiste, riconducibile all'immobiliarista Stefano Ricucci.

Nelle prime ore del giorno più di 170 finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma hanno eseguito 40 perquisizioni tra Lazio, Lombardia e Campania nei confronti degli indagati e di società ad essi riconducibili per i reati di rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio, corruzione in atti giudiziari, emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti.

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