FERMO. Amedeo Mancini "riconosce di avere una responsabilità morale ma non giuridica" nella morte del migrante nigeriano Emmanuel Chidi Nnamdi, per questo "mette a disposizione tutto quello che ha, un terzo di casa colonica e un pezzettino di terra lasciatagli dal padre, a disposizione della vedova". Lo ha detto il difensore dell'ultrà, in stato di fermo per omicidio preterintenzionale con aggravante razzista, l'avvocato Francesco De Minicis.
Il legale non ha chiesto formalmente gli arresti domiciliari per il suo assistito: "Ho rimesso al gip la decisione sulla misura che ritiene più opportuna", ha detto l'avvocato Francesco De Minicis all'uscita del Tribunale di Fermo.
L'udienza di convalida per Mancini è terminata intorno alle 10, l'uomo è stato fatto uscire da un ingresso secondario del Tribunale di Fermo e riaccompagnato, a bordo di un cellulare della polizia penitenziaria, nel carcere di Marino del Tronto. Il gip Marcello Caporale si è riservato qualche ora per decidere se scarcerare Mancini.
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