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Adozioni, la Cassazione dice sì alla stepchild adoption

ROMA. La Cassazione dice sì alla stepchild adoption: è stata infatti confermata una sentenza della Corte di Appello di Roma - che era stata impugnata dal pg - con la quale è stata accolta una domanda di adozione di una minore proposta dalla partner della madre con questa stabilmente convivente.

La Cassazione precisa anche che la stepchild adoption «non determina in astratto un conflitto di interesse tra il genitore biologico e il minore adottato, ma richiede che l'eventuale conflitto sia accertato in concreto dal giudice.

La stepchild adoption «prescinde da un preesistente stato di abbandono del minore e può essere ammessa sempre che alla luce di una rigorosa indagine di fatto svolta dal giudice, realizzi effettivamente il preminente interesse del minore - precisa la Cassazione -. Non determina in astratto un conflitto di interesse tra il genitore biologico e il minore adottato, ma richiede che l'eventuale conflitto sia accertato in concreto dal giudice».

LE REAZIONI POLITICHE

«È politicamente sconfortante che si sia lavorato per mesi, tentando una mediazione, sulle unioni civili senza stepchild adoption, per poi vedere una sentenza della magistratura che vanifica tutto», afferma il deputato del Pd Edoardo Patriarca. «IL no alla stepchild adoption è stato condiviso da gran parte del Parlamento, ora tutto questo conta nulla? - continua Patriarca - La funzione legislativa di Camera e Senato che fine ha fatto?».

Il Presidente della Commissione lavoro del Senato Maurizio Sacconi: «La decisione con cui una sezione della Cassazione ha confermato la sentenza della Corte d'appello di Roma in favore della stepchild adoption conferma purtroppo i timori sulla deriva giurisprudenziale conseguente alla legge ideologica sulle unioni civili disegnate come simil-matrimoni. Continua il processo di sovversione antropologica incoraggiato dalla sinistra al quale sarà necessario opporre la possibilità per il popolo tutto di esprimersi attraverso un referendum sulla genitorialità omosessuale».

«Noi vogliamo rispettare le regole: accetteremo quello che le sezioni unite della Cassazione  stabiliranno sulla stepchild adoption, ma non scorciatoie che umiliano il Parlamento e la volontà popolare», ha detto il senatore Carlo Giovanardi intervenendo questa mattina in aula al Senato e ricordando che la Procura Generale aveva rimesso, lo scorso 26 maggio, alle sezioni unite della Corte la decisione sulla stepchild. «Solo le Sezioni Unite - sottolinea Giovanardi - possono evitare che in Italia si determini una situazione a macchia di leopardo con decisioni diverse da Venezia a Messina, diversamente ogni giudice di merito darebbe la sua interpretazione».  «Abbiamo nuovamente posto al primo Presidente della Corte di  Cassazione il problema del rispetto delle regole» e vogliamo sapere, ha detto Giovanardi, «perchè un problema cosi importante non viene deciso» dalle sezioni unite. «Non vorrei - ha concluso Giovanardi - che fossimo di fronte all'ennesimo episodio di scardinamento delle istituzioni e all'ennesimo esempio di ciò che Pannella chiamava 'furto di legalità’».

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