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Seimila migranti soccorsi in due giorni, allarme minori: "In Sicilia sono 4.500"

ROMA. Nonostante le ultime tragedie del mare, con tre naufragi che in tre giorni hanno provocato la morte di almeno 150 persone, non si ferma l'ondata di sbarchi verso le coste italiane. In soli due giorni sono oltre seimila i migranti soccorsi nel Canale di Sicilia in 17 diverse operazioni guidate dalla Guardia Costiera e della Marina Militare.

Le loro imbarcazioni, insieme alle unità di organizzazioni non governativa, quattro rimorchiatori e un mercantile hanno portato in salvo circa 1900 migranti che si trovavano a bordo di 16 gommoni. E un altro centinaio di migranti sono stati salvati ieri da nave Virga, della Marina Militare, mentre viaggiavano a bordo di un barcone che è semiaffondato.

E mentre la storia della piccola Favour - la bimba di nove mesi sopravvissuta all'ultimo naufragio e sbarcata orfana a Lampedusa - commuove il mondo intero, c'è chi punta il dito contro la Commissione europea ponendo l'attenzione su una "possibile violazione dei diritti dei minori stranieri non accompagnati in Sicilia".

A dichiararlo è l'eurodeputato del Movimento 5 Stelle, Ignazio Corrao, promotore di una serie di interventi per informare l'Esecutivo europeo sullo stato di disagio che vivono operatori e ospiti delle comunità alloggio per minori non accompagnati.

“La Sicilia – spiega Corrao - ospita circa 4500 minori stranieri, cifra ben più elevata rispetto a quelle di altre regioni italiane. La legge regionale n. 22/86 prevede che le comunità alloggio per minori abbiano determinati requisiti strutturali ed organizzativi, tra cui la presenza di figure professionali qualificate. Il costo giornaliero per minore è di circa 76 euro, di cui 45 euro erogati dal ministero dell'Interno, mentre la rimanente parte dovrebbe essere garantita dai comuni. Di fatto i comuni siciliani non hanno le risorse per sostenere questi costi ulteriori e il risultato è che le comunità alloggio per minori non riescono più a stare in piedi e gli stipendi del personale non vengono pagati, talvolta da più di 10 mesi. La soluzione proposta dalla Regione Sicilia consisterebbe nell'abbassare gli standard di qualità, riducendo quindi i costi ai 45 euro erogati dallo Stato e comprimendo inevitabilmente i diritti garantiti ai minori”.

Corrao ha quindi chiesto alla Commissione Europea “se è legittima e ammissibile la compressione dei diritti dei minori stranieri non accompagnati e se ci sono apposite risorse per sgravare i Comuni. Il peso di tale fenomeno globale ricade in questo modo inevitabilmente sui Comuni che devono già far fronte a nuove esigenze e con sempre minori risorse. Chiediamo quindi a Bruxelles di farsi carico di questi costi”.

Nel frattempo data la non risposta da parte dell'Esecutivo europeo, le richieste di Corrao tornano all'attenzione della Commissione Libe dell'Europarlamento. La questione è stata più volte sollevata anche dal gruppo M5S all'Ars.

"Abbiamo interpellato più volte l'assessore al ramo sollecitando interventi urgenti a difesa dei minori stranieri e dei lavoratori che con grande spirito di abnegazione affrontano immani difficoltà economiche in cambio di una pacca sulle spalle da parte di un governo regionale assolutamente inadeguato -affermano i deputati del gruppo parlamentare M5S - e sempre in prima linea quando si tratta di fare passerella fingendo di non sapere che se esiste una cultura dell'accoglienza. Questa si fonda sui sacrifici delle circa 400 comunità - concludono - che tecnicamente sono fallite  e rimaste inascoltate".

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