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Rifiuti, discariche ormai sature in Sicilia
Chiuso impianto, Enna già al collasso

PALERMO. Una nuova emergenza rifiuti è dietro l'angolo in Sicilia. Discariche sature nelle province di Catania, Messina, Siracusa e Ragusa, dove tra pochi giorni probabilmente non sarà più possibile conferire la spazzatura.

Anche a Enna la situazione è allo stremo. Qui, la mancanza di liquidità ha messo in crisi la raccolta differenziata, tanto che in alcuni comuni non è più possibile neanche l'acquisto dei sacchetti per differenziare.

Ad aggravare il quadro, la chiusura dell' impianto di compostaggio di Dittaino, perché l'Ato "EnnaEuno", che gestisce la raccolta dei rifiuti nell'Ennese, non ha le risorse per stipulare una polizza fideiussoria di quindicimila euro. Così, le amministrazioni comunali della provincia devono rivolgersi ad altri centri, con spese maggiori da sostenere.

Guai in vista  anche nel Ragusano: dall'1 giugno non sarà più possibile conferire rifiuti nella discarica di Cava dei Modicani. Ma sono sul punto di esplodere anche le piattaforme di Vittoria e Ragusa.  L'emergenza principale riguarda la discarica della Sicula Trasporti, fra Catania e Lentini: lì normalmente si potrebbero scaricare 1.600 tonnellate al giorno ma in forza di una ordinanza emergenziale si è arrivati stabilmente a 2.700. Ordinanza che però vedrà scadere i suoi effetti proprio a partire dall'1 giugno.

Un'emergenza rifiuti che sta mettendo in allarme Comuni e Regione, per primo anche il governatore Rosario Crocetta, che proprio nei giorni scorsi ha inviato una lettera al Governo nazionale chiedendo il riconoscimento dello stato d'emergenza e  ottenere così poteri speciali per operare in via straordinaria.

«Ad oggi è stato possibile conferire in alcune discariche  - ha detto nei giorni scorsi Crocetta-, sulla base di specifiche ordinanze della Regione in base all'articolo 191 del dlg 152/2006, ma dall'1 giugno non sarà più possibile utilizzare tali prerogative di legge. Ci si troverebbe di fronte a un paradosso - continua Crocetta - aver avviato una serie di interventi finalizzati alla messa in esercizio dell'impiantistica necessaria al conferimento e per i ritardi del passato non poterne usufruire, creando per metà del territorio siciliano una situazione insopportabile, una vera e propria emergenza sanitaria».

L'approvazione dello stato d'emergenza per 6-12 mesi, come richiesto dalla Regione, potrebbe  «evitare una situazione disastrosa per i cittadini e adeguare gli impianti alla normativa nazionale ed europea -  ha spiegato Crocetta -. Il governo sta inoltre predisponendo una nuova legge sui rifiuti che dovrebbe essere pronta nell'arco di dieci giorni».

 

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