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Assenteisti in Sicilia, migliaia di dipendenti finiti sotto inchiesta o già condannati

Pene esigue, tutte sospese, per i 78 scoperti all’Iacp di Messina. A Gela indagati tre fratelli, assunti perché figli di vittima di mafia

PALERMO. Tra i più «furbi» in Sicilia figurano certamente i dipendenti comunali e quelli delle Asp - sono centinaia quelli finiti sott’inchiesta negli ultimi anni - ma a strisciare cartellini per risultare in servizio mentre in realtà si sarebbero trovati altrove, si annoverano anche vigili, netturbini, dipendenti di teatri, dell’Agenzia delle Entrate, dell’ufficio per il garante dei diritti dei detenuti, persino un agente della polizia provinciale e un’ex dirigente amministrativo della Procura di Marsala.

Alla fine del mese scorso, poi, sono arrivate ben 78 condanne per presunti casi di assenteismo all’Istituto case popolari di Messina: le pene - tutte sospese - oscillano tra quattro mesi e un anno e cinque mesi.

Secondo la Procura, nel 2012 i dipendenti avrebbero maturato circa 1.500 ore di assenze ingiustificate in un solo mese: alcuni di loro avrebbero timbrato i cartellini per tutti gli altri che, nel frattempo, sarebbero andati al bar, a fare shopping e a sbrigare faccende personali.

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