Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Nuove accuse: Riina affidò a Messina Denaro l’incarico di uccidere Falcone coi camorristi

Loro fanno la Superprocura e noi facciamo la Supercosa», disse il capo dei capi nella riunione convocata nel 1991 per progettare gli attentati

CALTANISSETTA. Mafiosi siciliani e mafiosi napoletani alleati per uccidere Giovanni Falcone. Non solo i corleonesi di Totò Riina ma anche i fedeli alleati di quest’ultimo, gli amici Nuvoletta, impegnati per «eliminare il nemico numero uno».

A Roma, dove il capo dei capi decise di fare entrare in azione la «supercosa», vi erano anche i napoletani della famiglia di Marano dei Nuvoletta. Dovevano dare il sostegno logistico al commando, al gruppo di fuoco, che dalla Sicilia era partito, guidato da Matteo Messina Denaro. Una missione di morte che doveva dare il via a quella strategia del terrore che Totò Riina decise di attuare nella riunione che si tenne nelle vicinanze di Castelvetrano tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre del 1991.

DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE

Digital Edition
Dal Giornale di Sicilia in edicola

Scopri di più nell’edizione digitale

Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.

Leggi l’edizione digitale
Edizione Digitale

Tag:

Caricamento commenti

Commenta la notizia