
CALTANISSETTA. Mafiosi siciliani e mafiosi napoletani alleati per uccidere Giovanni Falcone. Non solo i corleonesi di Totò Riina ma anche i fedeli alleati di quest’ultimo, gli amici Nuvoletta, impegnati per «eliminare il nemico numero uno».
A Roma, dove il capo dei capi decise di fare entrare in azione la «supercosa», vi erano anche i napoletani della famiglia di Marano dei Nuvoletta. Dovevano dare il sostegno logistico al commando, al gruppo di fuoco, che dalla Sicilia era partito, guidato da Matteo Messina Denaro. Una missione di morte che doveva dare il via a quella strategia del terrore che Totò Riina decise di attuare nella riunione che si tenne nelle vicinanze di Castelvetrano tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre del 1991.
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3 Commenti
Fabio
25/01/2016 17:24
Ogni tanto qualcuno si sveglia non ha niente da fare pensa a toto riinae dice:ora gli implichiamo anche queste cose ma non avete niente da fare
ningo nango
25/01/2016 17:26
certo, la mafia ha fatto la sua parte,probabilmente quella piu' sporca, ma non bisogna dimenticarsi dei s. s. deviati ; loro sono sempre le menti pensanti intelligenti,coloro che comandano veramente.Tutto cio' grazie alla politica corrotta e ai poteri occulti.
roberto1
25/01/2016 19:15
E' giusto che la giustizia faccia il suo corso , anche se purtroppo sono trascorsi oltre vent'anni