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Giubileo, anche Ratzinger all'apertura della Porta Santa: nuova cerimonia dei "due Papi"

L'Italia sarà rappresentata al massimo grado dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura

CITTA' DEL VATICANO. Sarà ancora una volta una cerimonia "dei due Papi". Anche il Pontefice emerito Benedetto XVI parteciperà infatti martedì prossimo, 8 dicembre, alla cerimonia dell'apertura della Porta Santa di San Pietro, atto d'inizio del Giubileo straordinario della Misericordia indetto dal suo successore Francesco.

Ratzinger, da Papa, non aveva mai aperto un Anno Santo: lo farà invece da Papa emerito avendo accettato l'invito di Bergoglio ad unirsi alla celebrazione, per la quale gli occhi del mondo saranno puntati sul cuore della cristianità. Benedetto XVI sarà quindi presente nell'Atrio della Basilica in occasione del suggestivo rito di apertura presieduto da Francesco. Intanto si vanno anche definendo le delegazioni ufficiali dei vari Paesi che saranno presenti all'evento, con inizio alle 9.30.

L'Italia sarà rappresentata al massimo grado dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura. Del seguito faranno parte tra gli altri il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti in rappresentanza del Governo, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il commissario straordinario di Roma Capitale Francesco Paolo Tronca e il prefetto di Roma Franco Gabrielli. Di alto prestigio anche la delegazione del Belgio, con il re Alberto e la regina Paola (non più regnanti dopo l'abdicazione in favore del loro figlio Filippo) con la principessa Astrid e il consorte principe Lorenz.

Prima della messa, alle 9.15, nella Cappella della Pietà il Papa saluterà i capi-delegazione. Dopo l'anteprima del 29 novembre nella Repubblica Centrafricana, con l'apertura della Porta Santa nella cattedrale di Bangui, papa Bergoglio darà così il via all'Anno Santo "tematico" che ha voluto dedicare al valore della misericordia, "architrave che sorregge la vita della Chiesa", come l'ha definita nella Bolla di indizione 'Misericordiae vultus'.

Un anno fitto di eventi, con appuntamenti speciali dedicate alle numerose categorie - compresi i carcerati per volontà espressa del Papa - che attireranno masse di pellegrini, col 'raddoppio' delle udienze generali anche il sabato una volta al mese, e in cui lo stesso Pontefice vorrà dare personalmente l'esempio nel dedicarsi a concrete "opere di misericordia". Venerdì 18 dicembre - ha ricordato il 'regista' vaticano del Giubileo, mons. Rino Fisichella - il Papa compirà un gesto simbolico aprendo la Porta della Misericordia all'Ostello "Don Luigi Di Liegro", della Caritas di Roma in via Marsala, "dove da 25 anni vengono accolte tutte le persone in grave disagio che richiedono il nostro aiuto".

Questo gesto sarà il primo con il quale il Papa darà inizio ai segni che un venerdì al mese intende offrire come espressione delle opere di misericordia. Segni che avranno "un carattere di visite private da parte del Santo Padre, per mantenere il più possibile un rapporto personale di vicinanza e di solidarietà con le persone o le istituzioni visitate".

"Saranno una testimonianza - ha spiegato ancora Fisichella - con la quale Papa Francesco intende sottolineare le grandi forme di disagio, di emarginazione e di povertà che sono presenti nella società, unite tuttavia a una forte solidarietà da parte di tante persone che dedicano il loro tempo e le loro forze a consolare e dare sostegno quotidiano".

Questo Giubileo, ha concluso il presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, "sarà un'esperienza di misericordia con la quale sentire più vicino a sé l'amore di Dio che come un Padre tutti accoglie e nessuno esclude. Sarà un momento forte per tutta la Chiesa per ricordare che la misericordia è l'essenza del suo annuncio nel mondo e per rendere ogni credente strumento tangibile della tenerezza di Dio".

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