
RODANO. Rodolfo Corazzo, il gioielliere che martedì sera a Rodano nel milanese, ha ucciso un rapinatore albanese entrato nella sua casa insieme a due complici, ancora in fuga, è stato formalmente iscritto nel registro degli indagati della procura per eccesso colposo in legittima difesa. E' un atto tecnico dovuto a sua garanzia.
Stanco, volto tirato, Corazzo non riesce a dimenticare il momento in cui tre figure con il volto coperto lo hanno trascinato in casa sua e poi aggredito: "Sono molto stanco, spero che i riflettori si spengano presto. La magistratura farà il suo lavoro, ora io voglio pensare solo alla mia famiglia".
Era un pericoloso ricercato il bandito rimasto ucciso. L'uomo, identificato per Valentin Frrokaj, albanese di 37 anni, già noto alle forze dell'ordine e alle cronache per alcuni rocamboleschi fatti di criminalità a partire dalla sua fuga dal carcere di Palermo nel 2014. Valentin Frrokaj il 7 maggio dell'anno scorso evase da Palermo, dove era detenuto per la condanna a seguito dell’omicidio di un connazionale, per rapina ed estorsione. La sua fu un’evasione da film: si calò dal muro di cinta del penitenziario con una fune fatta di lenzuola annodate tra di loro.
Corazzo arriva a casa col proprio motorino poco prima delle 21. Mentre oltrepassa il cancello - secondo quanto egli stesso riferisce ai carabinieri - viene aggredito alle spalle da tre persone, che lo colpiscono con pugni e schiaffi al volto e al collo. Lo strattonano, lo costringono ad aprire la porta di casa e a spegnere le telecamere a circuito chiuso che sono all'interno della sua villetta a due piani, in via Matteotti.
I tre uomini sono incappucciati, parlano italiano ma sembra abbiano l'accento straniero. Rodolfo Corazzo pensa alla moglie e alla figlia di dieci anni che lo stanno aspettando a casa, cerca di essere collaborativo, secondo quando riferisce il suo avvocato, ma una volta dentro casa scoppia il conflitto a fuoco, la cui dinamica ancora non è ancora del tutto chiara. Saranno necessari ulteriori accertamenti, ma sembra che le armi utilizzate nella sparatoria siano tutte di Corazzo, che le deteneva legalmente.
7 Commenti
Giovanni Zimmardi
27/11/2015 19:47
Era, purtroppo, prevedibile che sarebbe stato indagato. Per non esserlo avrebbe dovuto farsi ammazzare. Diritto alla difesa senza se e senza ma della famiglia e della proprietà. Diversamente è ingiustizia sociale.
Orgoglio Siculo
27/11/2015 21:32
Ennesima dimostrazione che il governo italiano è x i delinquenti.
alberigo gentile
27/11/2015 23:46
Prima i delinquenti e dopo forse la gente per bene.
Andrea
28/11/2015 07:13
Io lo premierei Se fossi l'ho stato italiano
Nerone
28/11/2015 10:06
Premetto che sono contro la violenza,ma se qualcuno entra in casa mia mentre ci sono i miei familiari,se posso non gli do neanche il tempo di dire una parola. Poi vediamo cosa dice la legge.
giacomo
28/11/2015 17:51
sarebbe ora di finirla con questa classe di politi pagliacci . e giusto che gli italiani si difendono sparandogli ai ladri in casa anzi penso che ogni italiano ne dovrebbe possedere una a casa per difendere i familiari visto che lo stato non e' in grado di difenderci anzi dovrebbe cominciare a effettuare le espulsioni non dandogli il solito pezzo di carta e ce li trioviamo inmezzo alle palle rubando facendo rapine molestando la gente accattonaggio e tanto altro si devono fare le espulsioni serie come certi paesi seri non dandogli il solito pezzo di carta e come dire resta qua non me ne sono accorto
giacomo
28/11/2015 18:03
dobbiamo difendere le nostre forze dell'ordine che ogni giorno rischiano la loro vita sono esposti in prima linea per difenderci lunica cosa che funziona ancora e lo stato che fa' sta a guardare litigandosi a palazzo chigi per i loro interessi
maurizio
01/12/2015 08:58
Perchè i deliquenti non vanno a rubare in casa dei magistrati? Forse sono complici o quanto meno la legge è a favore di loro.Ma che legge abbiamo in