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Terremoto alle Ferrovie dello Stato, si dimette l'intero cda: azzerati i vertici

Un treno Minuetto nella stazione di Palermo centrale nel 2015

ROMA. Tutto il consiglio di amministrazione di Ferrovie dello Stato Italiane, secondo quanto si apprende, si è dimesso, con il conseguente azzeramento dei vertici. Lo conferma l'azienda in una nota, aggiungendo che un'assemblea per la nomina del nuovo Consiglio sarà convocata il più presto possibile.

«Le dimissioni del cda del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, quale conseguenza della diversità di vedute con il Governo rispetto alla privatizzazione del Gruppo, evidenziano quanto sia sbagliato affrontare una scelta così complessa e strategica per il Paese con mere logiche di far cassa». Lo afferma il segretario generale della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi.

«Il Gruppo Fs ha da tempo avviato un pesante processo di risanamento che ha portato gli organici da 220.000 a poco più di 60.000, adesso occorre ancor di più qualificare e sviluppare il trasporto delle merci e dei passeggeri per poter strutturare le condizioni di crescita economica. Questa logica di svendere asset tanto strategici per l'Italia con diktat privi di buon senso - conclude Tarlazzi in una nota - non faranno che produrre danni ad una economia ancora troppo debole e mettono in pericolo le prospettive occupazionali».

 «Provvederemo rapidamente alla nomina del management chiamato a condurre la società nel processo di valorizzazione avviato formalmente con il DPCM varato questa settimana dal Governo» sulla privatizzazione di Ferrovie dello Stato. Lo afferma il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan in una nota sulle dimissioni del cda di Fs.

«A tutti gli amministratori, e in particolare a Marcello Messori e a Michele Elia nei rispettivi ruoli di presidente e amministratore delegato, va la gratitudine del Governo per il lavoro svolto». Lo afferma il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan in una nota, in cui si precisa che il ministro ha apprezzato la scelta del management e dell'intero consiglio di amministrazione di Ferrovie dello Stato di fare un passo indietro rinunciando al proprio incarico nella società.

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