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Caso Saguto, Orlando: la politica arrivata prima dei magistrati

Il ministro della giustizia: "Noi a luglio avevamo emanato un decreto per mettere un tetto massimo agli amministratori dei beni confiscati"

Il ministro della giustizia, Andrea Orlando

CATANIA. Sulla vicenda del giudice Saguto a Palermo, "una volta tanto la politica è arrivata prima della magistratura". Lo ha affermato il ministro della Giustizia Andrea Orlando a margine dei lavori per il 20esimo anniversario della morte dell'avvocato penalista ucciso da Cosa nostra a Catania.

"Noi a luglio - ha ricordato il ministro - avevamo emanato un decreto per mettere un tetto massimo agli amministratori dei beni confiscati, suscitando tra l'altro qualche polemica da parte di presidenti di sezioni di misure di prevenzione, quando ancora questa vicenda non era emersa e sicuramente non era a conoscenza né del ministero né dell'opinione pubblica".

Ma per il ministro Orlando, questa "vicenda che è grave e non va sottovalutata, non può però cancellare un'esperienza che di avanguardia nell'azione delle misure di prevenzione patrimoniale che - ha sottolineato - nel nostro Paese costituisce un baluardo nel contrasto alla criminalità organizzata ed essendo strumento fondamentale non possono essere messe in discussione se qualcuno ne ha abusato".

"Non emergono altri casi incompatibilità". "Dobbiamo rispettare, come è giusto, il sistema delle garanzie" ha detto ancora Orlando e sulla vicenda del giudice Saguto di Palermo e "ad oggi non abbiamo elementi che segnalino i presupposti di altre incompatibilità", ma "seguiremo con grandissima attenzione gli sviluppi".

"Tra poco - ha annunciato il ministro - avrò il feedback degli ispettori che hanno lavorato a Palermo e in queste settimane anche il rapporto definitivo. Sulla base di questo trarremo eventuali valutazioni. Allo stato non mi pare ci siano elementi che segnalino situazioni di incompatibilità".

Sul tema degli incarichi a familiari di magistrati "bisogna non creare ingiuste discriminazioni, ma è un argomento che deve essere assolutamente affrontato con equilibrio. Credo che ci siano i presupposti - ha aggiunto il ministro - affinché si possa fare un lavoro che con una norma primaria raccolga lo spirito di quello che è stato il decreto sul tema delle attività degli amministratori, che è quello di evitare disfunzioni e accumuli eccessi di incarichi".

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