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Vatileaks, Politi: lupi legati a poltrone vogliono sporcare la figura del Papa

ROMA. «I nuovi episodi di fuga di notizie riservate e le registrazioni nascoste delle conversazioni del Papa rivelano una vicenda torbida di cui non sono ancora chiari tutti i protagonisti. L' obiettivo è quello di volere sporcare l' immagine riformatrice di Francesco». Il vaticanista Marco Politi, autore di un libro sugli oppositori del Papa, dal titolo «Francesco tra i Lupi», spiega le motivazioni che hanno generato quello che sembra essere il secondo capitolo di Vatileaks.
Secondo il giornalista, nel mirino degli oppositori di Francesco ci sarebbe la volontà di intaccare «l' immagine di riformatore», in particolare quegli aspetti «legati alla pulizia che il Papa sta portando avanti sulle questioni finanziarie ed economiche.
Come a voler dire che Francesco si agita e parla tanto, ma poi all' interno del Vaticano restano scandali e cattiva amministrazione».

Chi sono i «lupi» che hanno preso di mira Francesco?
«Quelli che chiamo metaforicamente "lupi", cioè chi fa opposizione alle riforme di Francesco, sono tanti, e ad esempio li abbiamo visti in azione al Sinodo dei vescovi, ci sono però anche dei lupi esterni. Basti pensare al braccio di ferro con la mafia a proposito della scomunica dei mafiosi. All'interno della Curia romana, invece, ci sono dei nidi di contrasto, di resistenza non solo all'operazione di pulizia finanziaria e di trasparenza che vuole fare Francesco a vari livelli. Perché c' è chi si oppone per questioni dottrinali come abbiamo visto nel caso dei divorziati risposati, c' è chi si oppone per esempio all'idea che ci siano delle donne che un domani con la riforma della Curia possano essere a capo di uffici o di consigli pontifici, c' è poi chi si oppone a un cambio di stile di vita per quanto riguarda la povertà».

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