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Vecchi: si trama ancora contro le riforme di Francesco

«Siamo di fronte a un nuovo tentativo di ostacolare Papa Francesco nella sua opera di riforma della Curia romana».
Il vaticanista del Corriere della Sera, Gian Guido Vecchi, commenta così la scoperta della violazione informatica di un computer assai delicato in Vaticano, quello del Revisore generale della Santa Sede. Si tratta del nuovo ufficio col compito di portare avanti la riorganizzazione dei dicasteri e la riforma delle finanze e degli enti economici in base al criterio della trasparenza.

C' è davvero il rischio di un nuovo Vatileaks?
«Siamo più che altro di fronte aun modo per ostacolare Papa Francesco e i suoi collaboratori, facendo credere che si possa tornare a quanto successo tre anni fa, cosa che io non credo sia possibile. C' è chi cerca di ricreare quel clima. Solo che nel frattempo è cam biato tanto. Il Papa ha cominciato la riforma della Curia e va avanti in maniera decisa. Penso che ci potranno essere un po' di sussulti ma non credo che si tornerà a una situazione come quella di tre anni fa. Il tentativo di ricrearla però senz' altro c' è».

Chi trama per ricreare quella situazione?
«Sicuramente chi aveva il potere prima, anche ai medi e ai bassi livelli, e adesso con la riforma della Curia lo ha perso. Ci sono le indagini della gendarmeria in corso per capire di più in merito alla violazione informatica. Chi è entrato nel sistema del computer e nel file del revisore potrebbe aver lasciato tracce. In questo caso siamo di fronte a una violazione del computer del revisore dei conti, coinvolto in prima linea nella riforma finanziaria, che ha portato più trasparenza, pulizia e meno sprechi. Ciò significa che chi prima traeva benefici da situazioni poco trasparenti adesso ne risente. Quindi fa il pos sibile per ostacolare la riforma del Papa. Non è detto che siano le prime file.
Tre anni fa quando si parlava del corvo veniva presentato come se fosse qualcuno di primo piano, invece era il maggiordomo del Papa».

Da questa vicenda emerge che l' interesse riguardi soprattutto l' aspetto economico, dato che la violazione è avvenuta all' interno della Segreteria per l' Economia. Che cosa testimonia ciò e quali differenze si manifestano rispetto al caso di Vati leaks?
«Anche in quel caso c' erano questioni economiche in ballo. Ratzinger ha avviato questa opera di trasparenza ed è stato il primo a essere colpito. Tanto che il suo più straordinario contributo alla riforma è stata la decisione di dimettersi. E così ha fatto tabula rasa, ha spiazzato tutti, ma ha anche permesso che arrivasse un successore con maggior forza per portare avanti la riforma della Curia. Siamo di fronte adesso a una questione di potere che riguarda chi lo ha perduto ma non vuole cedere. Non è solo questione una economica».

Come bisogna leggere gli ostacoli che provengono dall' interno del la Chiesa a Papa Francesco e i tentativi di delegittimazione che provengono dall' esterno, come la diffusione di notizie infondate sulla salute del Pontefice?
«Sono piani diversi, ma il terreno comune è il piano delle riforme. Quando se ne fanno alcune c' è chi rimane spiazzato echi si trova in questa situazione reagisce come può. Ma Francesco l' ha messo in conto. Rispetto a tre anni fa in Vaticano c' è una maggiore serenità. In passato c' era più nervosismo».

Ci sono delle categorie penalizzate dalla riforma della Curia?
«Chi non ha più il potere di prima non è detto che si possa ascrivere a una categoria, come quella dei conservatori.
Anche perché ci sono dei conservatori che non c' entrano niente con tutto questo. Quindi distinguerei i due piani».

Il Papa è consapevole degli ostacoli che si trova affrontare e in più occasioni ha anche chiesto scusa per gli scandali che hanno coinvolto il Vaticano. Adesso cosa succederà?
«Francesco ha impostato questo lavoro di riforma e proseguirà senza farsi ostacolare da vicende come questa. I disturbi esterni non hanno influenzato il Sinodo e non influenzano neppure il Papa, che è molto determinato.
Questo lavoro di eliminazione degli sprechi era un tema che era emerso molto forte durante le Congregazioni generali che hanno preceduto il Conclave. Per cui era una sorta di mandato per il nuovo Papa. E Francesco lo ha affrontato subito».

Perché Papa Francesco ha limitato le assunzioni in Vaticano e tutta una serie di spese che possono anche sembrare utili?
«Portando avanti una revisione dei conti e di eliminazione degli sprechi, Papa Francesco deve stare attento che non ci siano assunzioni clientelari. In questo il Vaticano è stato molto rigoroso. Non è stato licenziato nessuno, ma si è fatta una valutazione più attenta sul modello aziendale».

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