
ROMA. Ancora una volta Silvana Saguto, ex presidente della sezione Misure di prevenzione di Palermo, indagata dalla Procura di Caltanissetta per corruzione e abuso d'ufficio, anticipa tutti e lascia. Prima di "subire" un eventuale trasferimento d'ufficio del Csm per incompatibilità ambientale, il giudice ha chiesto di essere assegnata a Catania o a Milano.
Già all'inizio di settembre, travolta dal clamore dell'indagine - che riguarda anche alcuni suoi familiari, altri giudici e avvocati di Palermo - aveva deciso di lasciare le Misure di prevenzione, prima che il presidente del Tribunale, Salvatore Di Vitale, prendesse la decisione di assegnarla alla corte d'assise. Adesso un nuovo passo indietro. Vuole lasciare Palermo spontaneamente. "A Palermo non ci torno più - ha detto al Giornale di Sicilia - Non ci lavorerò mai più, né mai più mi occuperò di misure di prevenzione. L'inchiesta? Ci sarà un giudice che deciderà. Ci sono storie del tutto inventate. Forse abbiamo dato troppo fastidio e hanno voluto fermarci. Non so quanto i colleghi di Caltanissetta e i finanzieri se ne siano resi conto".
Silvana Saguto ha chiesto in prima battuta il trasferimento a Catania, ma aveva già indicato come sede pure Milano. "Voglio dare - ha spiegato - il minor fastidio possibile alla giustizia e ai colleghi, che c'entrano ancor meno di me e ai quali vengono contestati episodi ancor più ridicoli". Secondo l'ipotesi del pool coordinato dal procuratore reggente di Caltanissetta, Lia Sava, a rifornire di regali e denaro la famiglia del giudice sarebbe stato l'avvocato Gaetano Cappellano Seminara, nominato amministratore giudiziario di una serie di patrimoni mafiosi, con parcelle milionarie. In cambio il professionista, sempre secondo l' accusa, avrebbe nominato o fatto nominare fuori Palermo, come coadiutore, il marito di Silvana Saguto, l'ingegnere Lorenzo Caramma. La decisione del giudice è stata accolta positivamente dal Csm.
Diversi consiglieri la leggono come un primo risultato della procedura di trasferimento d'ufficio, auspicando che l'esempio di Saguto sia seguito dagli altri giudici coinvolti nell'indagine. Nel frattempo, è stato definito un calendario serrato di audizioni. Si comincia domani con la convocazione del presidente dell'Ordine degli avvocati di Palermo, Francesco Greco, mentre lunedì saranno sentiti il presidente della Corte d'appello Gioacchino Natoli, il Pg Roberto Scarpinato e il presidente della sezione locale dell'Anm Matteo Frasca.
A Palermo, intanto, è nuovamente cambiato il presidente delle Misure di Prevenzione. Sarà Giacomo Montalbano, che fino a ieri ha guidato il tribunale del riesame, a ricoprire l'incarico. Mario Fontana, che ha gestito la sezione nel mese più burrascoso, presiederà una delle sezioni della Corte d'Appello.
4 Commenti
DelusoGiovy
14/10/2015 12:56
L'esperienza giuridica è un pullulare di analogie e di differenze. Il vero problema diviene allora quello della rilevanza che assumono le differenze: e chi intende allontanarsi dal precedente ha l'onere di argomentarle, di addurre ragioni sufficienti a giustificare la propria decisione divergente.
niki
14/10/2015 15:06
Lascio Palermo??? Continuerà a fare il magistrato???
inuccia
14/10/2015 18:22
Se fatti simili fossero accaduti in altre amministrazioni già le persone indiziate sarebbero state allontanate o licenziate.Qui non si fa che discutere di trasferimento volontario ...pesi e misure diverse.I giudici accusati di concussione e altri reati dovrebbero più di altri essere puniti con pene esemplari.
pasquino
14/10/2015 20:19
Sono d'accordo sulle pene esemplari però solo dopo averne accertato le colpe. Bisognerebbe avere una velocità processuale che non riconosco in quella italiana. Nel tempo che il processo farà il suo corso l''indagato dovrebbe essere messo in posti dove non può arrecare danni, e visto la delicata carica che un giudice riveste, personalmente non lo metterei nemmeno a giudicare in altri processi.
Marco
15/10/2015 10:42
La legge e uguale per tutti !??? Ma quando la toglieranno sta cavolata dalle aule dei tribunali ...