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Beni sequestrati, dopo il Csm anche Cassazione avvia accertamenti sui magistrati coinvolti

Sua iniziativa parallela a quella del Csm

ROMA. Anche il Pg della Cassazione, titolare dell'azione disciplinare nei confronti dei magistrati, avvia accertamenti nei confronti di Silvana Saguto e degli altri tre magistrati indagati per il giro di incarichi di amministratori giudiziari dei tesori sequestrati alla mafia.

E intanto il presidente del tribunale di Palermo, Salvatore Di Vitale, anticipa tutti e con un'operazione trasparenza istituisce un albo di professionisti tra i quali saranno selezionati quelli destinati ad amministrare le aziende dei boss. E' proprio quello che prevede un progetto di riforma non ancora discusso in Parlamento. In attesa che questo avvenga, a Palermo va in scena l'anteprima. D'ora in poi, annuncia Di Vitale, saranno affidati incarichi fiduciari che presuppongano una "preventiva valutazione da parte del giudice dei requisiti di esperienza, struttura professionale ed indipendenza".

Si tratta di un passaggio nuovo di un'operazione trasparenza che introdurrà un principio di valutazione non solo delle competenze professionali degli aspiranti manager ma anche della loro distanza da centri di interesse, da parentele e da relazioni private. Questo filtro sarebbe del tutto mancato, secondo i pm di Caltanissetta, nella distribuzione degli incarichi da parte della sezione del tribunale presieduta fino a qualche giorno fa da Silvana Saguto. L'indagine ipotizza un sistema basato sullo scambio di favori, nomine e consulenze. Saguto sarebbe stata, secondo l'accusa, il perno del "sistema" che metteva in secondo piano le competenze e ne avrebbe ricavato vantaggi per sé, per il marito Lorenzo Caramma e per il figlio Emanuele.

Sotto inchiesta è finito anche il padre Vittorio: è indagato per autoriclaggio perché avrebbe ricevuto dalla figlia denaro proveniente da casi di favoritismo. I magistrati nisseni si sono mossi sulle tracce di denunce e di segnalazioni poi riscontrate da una serie di intercettazioni. E' così che sono affiorati i casi dell'avvocato Gaetano Cappellano Seminara, il "re" degli amministratori giudiziari di Palermo, del giudice Tommaso Virga e del giovane figlio Walter a cui è toccato in gestione l'impero dei Rappa (oltre 600 milioni di euro) che nel frattempo ha lasciato.

Un altro magistrato, Dario Scaletta, pm della Dda, è indagato per avere passato a Silvana Saguto informazioni sull'indagine dei colleghi di Caltanissetta. Sono questi i nomi dei magistrati per i quali il procuratore generale della Cassazione, Pasquale Ciccolo, ha avviato gli accertamenti preliminari. Si tratta di una iniziativa di prassi in casi come questi, il cui obiettivo ultimo è verificare se ci sono gli estremi per un'azione disciplinare. Ed è parallela a quella della Prima Commissione del Csm, il cui compito è valutare se vi siano profili di incompatibilità ambientale o funzionale che possano giustificare il ricorso al trasferimento d'ufficio.

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