
PALERMO. Non solo opaca. La gestione dei beni sequestrati alla mafia sarebbe stata governata a Palermo come un grande affare e l'ex presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale, Silvana Saguto, sarebbe stata la figura centrale ma non l'unico perno del «sistema». Con queste accuse, insieme a lei la Procura di Caltanissetta ha indagato altri tre magistrati. E, oltre all'avvocato Gaetano Cappellano Seminara, sono finiti sotto inchiesta altri due amministratori giudiziari. Si aggiungono al marito e a uno dei figli del giudice. Si tratta, in tutto, di una decina di persone individuate come gli attori di una rete che metteva insieme affari, relazioni di amicizia e legami familiari. Solo al marito di Saguto, l'ingegnere Lorenzo Caramma, l'avvocato Cappellano Seminara avrebbe girato negli ultimi dieci anni incarichi professionali per 750 mila euro.
Il nome più importante dei nuovi indagati, rivelati dal Messaggero, è quello di Tommaso Virga, già presidente di sezione del tribunale di Palermo e componente del Csm tra i più votati di Magistratura indipendente. Ora è di fresca nomina nella commissione per la riforma del Csm. Una toga molto influente che avrebbe seguito da vicino un caso disciplinare riguardante la collega Saguto.
Nulla di serio e di proibito, ma i magistrati di Caltanissetta hanno trovato curiosa e sospetta la circostanza che proprio il giovane figlio di Virga, Walter, pure indagato, sia stato nominato dalla sezione presieduta da Silvana Saguto amministratore dell'impero imprenditoriale sequestrato ai fratelli Rappa: un patrimonio tra 600 e 800 milioni costituito da edifici importanti, ville, società e una delle principali emittenti televisive siciliane. Secondo la Procura di Caltanissetta, quell'incarico sarebbe stato frutto di uno scambio di «favori». Come quello dato del resto a Carmelo Provenzano, ricercatore all'università Kore di Enna, che aveva dato una mano di aiuto negli studi a uno dei figli della presidente Saguto, ora costretta a fare un passo indietro e a lasciare le misure di prevenzione dove andrà Mario Fontana.
Sulla scena del caso che ha scatenato un terremoto a palazzo di giustizia di Palermo sono improvvisamente apparsi altri due magistrati. Ma mentre uno, il pm Dario Scaletta, si sarebbe limitato a dare a Saguto conferma al sospetto di essere finita sotto osservazione investigativa, l'altro, Lorenzo Chiaromonte, è un giudice della sezione misure di prevenzione. E non si è astenuto quando ha firmato l'incarico di amministratrice giudiziaria a una persona a lui molto vicina.
Il quadro che l'inchiesta sta facendo affiorare non è ancora completo ma è indubbiamente «allarmante», dice don Luigi Ciotti, presidente di Libera e uno dei promotori del progetto per l'istituzione di un albo di amministratori e per il cambiamento dei sistema di gestione dei beni sequestrati. «Da tempo - ricorda don Ciotti - Libera insiste sulla necessità di rinnovare e di ripensare l'antimafia, ripulirla dalle zone d'ombra, dagli usi strumentali, dai collegamenti col malaffare, con la corruzione e in certi casi con le stesse mafie».
Virga: pronto a chiarimento vicenda. "Il mio assistito ha appreso stamane, attraverso articoli di stampa, di essere sottoposto a indagini preliminari innanzi alla Procura della Repubblica di Caltanissetta in relazione alla vicenda che ha riguardato la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo". Lo afferma in una nota Enrico Sorgi, legale di Tommaso Virga.
"Negli articoli in questione si asserisce che l'indagine mirerebbe ad accertare un eventuale interessamento del dottor Virga, già Componente il Consiglio Superiore della Magistratura, per favorire - prosegue la nota - l'archiviazione di un procedimento disciplinare a carico della dottoressa Silvana Saguto, ex presidente della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo". "Virga, per il mio tramite, intende precisare, intanto, di non aver a tutt'oggi ricevuto alcun avviso - prosegue Sorgi - circa eventuali indagini avviate a proprio carico". "Inoltre, per quanto attiene specificamente alla contestazione Virga intende precisare che durante il proprio mandato al Csm - osserva - non risultano essere stati avviati procedimenti disciplinari a carico della Saguto e che, pertanto, i fatti che formano oggetto della notizia diffusa sono del tutto privi di potenziale fondamento". Virga - non appena appresa la notizia - si è "tempestivamente attivato presso la Procura di Caltanissetta per verificare la fondatezza della notizia diffusa ed, eventualmente, fornire il proprio spontaneo contributo alle indagini per provocare al più presto un completo chiarimento della vicenda".
Persone:
13 Commenti
paco
12/09/2015 16:57
Se tutto questo porti ad ipotesi di reato non lo so. Però di una cosa sono convinto; che tutto questo "affare" dei beni sequestrati prima e quasi sempre confiscati poi, sia stato gestito in maniera assolutamente inopportuna e con metodologie molto similari alla gestione del potere politico. Poi La Torre padre della legge sui patrimoni non avrebbe voluto tutto questo. Aggiungo inoltre che a molti imprenditori che hanno subito sequestro è stato usato il macete togliendogli tutto in maniera esagerata mandando in rovina, attraverso gli incarichi a pseudo professionisti, aziende e dipendenti.
paco
12/09/2015 17:03
In tutto questo sistema la prima ingiustizia sta nel fatto di procedura sul sequestro. Brevemente ed in parole povere sappiate che il sequestro scatta su ipotesi investigative ed il carico della prova sta a chi subisce il sequestro. Praticamente siccome suppongo che sei msfioso o che hai intrattenuto interessi con mafiosi intanto ti sequestro tutto e dico tutto e poi sta a te ricostruire come hai realizzato tutto. Ricostruzione che quasi mai guarda caso convince i giudici e così diventa confisca. E finiu u film
Pietro
13/09/2015 16:15
Del resto, cosa non da poco, il giudice che applica il sequestro è lo stesso giudice che deve decidere se revocare il sequestro o applicare la confisca. Altro che imparzialità. Il problema di come vengono gestiti i beni è secondario. Il punto centrale è come si arriva al sequestro, quali garanzie ha il proposto nel processo di prevenzione. Quali sono i presupposti del sequestro? Cosa è la pericolosità sociale in assenza di una condanna penale o a fronte di una assoluzione dall'accusa di mafia? Il rischio che si corre nel lasciare il libero arbitrio ai giudici è quello di applicare in maniera leggera, incontrollata e incontrollabile provvedimenti così invasivi della libertà personale e così pericolosi per il tessuto economico tutto.
antonino pipitò
12/09/2015 17:05
bell'ambientino....
vittorio
12/09/2015 17:28
Lo stesso metro, presunzione di ....., dovrebbero usarlo nei loro confronti, ma purtroppo non sarà cosi
Mario
12/09/2015 18:18
Non capisco perché si danno miliardi da gestire a due tre persone, e non si crea una commissione nominata dal ministro degli interni, e che comunque venga sostituita ogni 3 4 anni, senza che tra quella uscente e quella entrante, ci sia nessun collegamento (amici parenti ecc ecc)
Delusogiovy
12/09/2015 20:35
Il mio commento risulterà impolare e di parte...vicinanza al giudice sezione di misura e prevenzione del tribunale di Palermo, purtroppo l'opinione pubblica senza alcuna conoscenza sui fatti si scaglia contro persone che ogni giorno applicano con rettitudine e coscienza il diritto.
roberto
13/09/2015 01:28
Per delusogiovy Veramente prima dell'opinione pubblica si e'scagliata contro la giustizia stessa, che chiaramente visti i poteri forti e la delicatezza del caso certamente avra' dei supporti, riguardo l'opinione pubblica, e' solo una presa di coscienza del fatto e relativa analisi, se poi deve essere negata pure questa
chantal
12/09/2015 20:45
se veramente tutto questo porta a verita' del convolgimento di questi magistrati, credetemi il mondo e' veramente finito, ma stiamo scherzando!!!! che immagine darebbero e disonore per altri magistrati onesti ed altri che hanno perso la vita per la mafia, non ho parole credetemi, sono delusa, perche tutto questo, voi siete il simbolo del bene contro il male, per favore non fate vincere il male. ma credo che ci siano tanti magistrati che sono persone perbene, non facciamo tutta un'erba un fascio, ricordiamoci sempre che il bene vince sempre contro il male. vorrei ringraziare al giornale di sicilia che ci da opportunita' di esprimere un nostro parere, grazie di cuore.
giakal
13/09/2015 08:23
Sapete qual'è l'altra cosa assurda in queste vicende? Che se dopo il commissariamento dell'azienda e la gestione da parte dell'amministrazione giudiziaria si riscontra la estraneità a fatti di mafia o si verifica che i proprietari non sono in nessun modo coinvolti in affari mafiosi, ma intanto l'azienda, durante il commissariamento, fallisce, lo stato ti dice:"ok abbiamo sbagliato, non sei mafioso, riprenditi tutto". Ma intanto l'azienda da non va più, il proprietario non ha nessun risarcimento da parte dello stato, ma intanto ha finito di lavorare. Questa è l'antimafia.
roberto
13/09/2015 08:59
Giakal Nel corso degli anni gli interventi sul fronte della lotta alla mafia giustamente si sono intensificati ed inaspriti, pur nella sacralita' e giustezza delle leggi spesso sono sorte delle discriminazioni, guai ad andare ad incappare in un amicizia in una parentela scomoda anche non voluta , significa essere eliminati dalla societa' civile, andare ad intraprendere un azione legale difensiva vuol dire se va bene 10 anni di contenzioso e se il contenzioso c'e' l'ha un imprenditore ha il tempo di fallire 100 volte Riguardo l'Antimafia fermo restando l'alto valore del significato spesso e' un cavallo di battaglia che percorre foraggiate vie nel percorso della vita, tutto sta' prendere la via giusta dove soffia il vento .
Antonio 1
13/09/2015 09:01
Evviva i giudici e il loro strapotere! Poveri noi!
Filippo
13/09/2015 10:17
Costituire subito l'albo unico e definire regole chiare e trasparenti. Regole che dovranno valere anche per i CTU, si vada a vedere come sono attualmente nominati
Girolamo
13/09/2015 10:23
Penso a tutte le vittime di mafia e a coloro i quali ancora oggi la combattono. Il metodo del sequestro preventivo mi pare sia inefficace, per la fase successiva, ossia nella gestione del patrimonio, Che dovrebbe dare un aiuto alla collettività per dare spinta all economia, dopo aver ricevuti sorprusi dai mafiosi. Per quanto riguarda la gestione ,ma ci vuole tanto a legiferare che un giudice non abbia parte in interessi .??? e collegamenti di parentela sino alla settima generazione e oltre. Buona domenica a tutti e forza palermo
Antonio 1
13/09/2015 13:24
E se continuano a scavare nel mondo degli Amministratori Giudiziari, e si spera lo facciano, scopriranno un mare di belle cose!
Effeci 65
13/09/2015 18:03
Io farei un albo per chi deve gestire i beni confiscati e farei rotazione dopo 1 incarico si passa al successivo ma farei controlli severi per evitare organizzazioni sempre incarichi agli stessi come può gestire un avvocato 90 aziende tutte fallite non funziona questo metodo