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Più accoglienza o stop ai permessi? I Cinque stelle litigano sui rifugiati

Dibattito acceso sul blog del leader Grillo, che ribadisce la «linea dura»

ROMA. L'immigrazione torna a dividere i 5 Stelle e, dopo il post del consigliere piemontese a favore di un giro di vite sui permessi per motivi umanitari, divampa la polemica dentro il Movimento. Con nuove «sconfessioni» da parte di Beppe Grillo e la base in rivolta che reclama di potersi esprimere sul blog. Ma mentre Matteo Salvini paventa scontri tra polizia e migranti, come in Grecia, Grillo lo snobba: «A Salvini non rispondo. Il discorso dell'immigrazione è che è diventata una industria che fa profitti sulla sofferenza e la Lega fa parte di questo sistema». Ma è lo scontro in casa 5 Stelle che sembra far tornare il dibattito indietro di un anno. Un vero e proprio «deja vu» che ricorda la prima sconfessione del leader pentastellato da parte della base, quando nel 2014 venne approvata la proposta M5s sull’abrogazione del reato di immigrazione clandestina. Grillo, in quell’occasione, si pronunciò contro l’iniziativa del senatore Maurizio Buccarella, pretendendo una consultazione della base. La quale, a sorpresa, si espresse a favore della scelta del parlamentare. Ora, di nuovo, Buccarella finisce nel mirino del capo politico del Movimento, per aver criticato la posizione «choc» del consigliere torinese.

«Va ricordato al cittadino Buccarella che nel M5s non esistono gerarchie, tipiche invece dei partiti», tuona Grillo dal suo blog, ribadendo la regola base del Movimento, quella dell’«uno vale uno». Incurante della posizione assunta dai parlamentari, che sul tema immigrazione hanno istituito in tavolo ad hoc, Grillo interviene. Lo fa nello stesso giorno in cui ripete il suo desiderio di farsi da parte: «Mi defilo dal Movimento perchè ho un'età, una famiglia numerosa: ho fatto il mio tempo», dice a La7, da dove tuttavia torna ad attaccare il Capo dello Stato («Mi aspettavo un suo pugno sul tavolo») ma confessa il suo desiderio di tornare a fare il suo «lavoro, che è quello di divertire e di far vedere alla gente cose che forse non sa». Ieri però la bacchettata sulle mani del senatore Buccarella ha rianimato la reazione della base. In molti, commentando sul blog, difendono il senatore; altri invocano una nuova consultazione in rete; qualcuno se la prende con Grillo. «Questa tua precisazione ha il sapore di una censura», lo accusa un iscritto. Le perplessità del leader M5s tuttavia riflettono la spaccatura dentro il Movimento tra chi difende l'accoglienza e chi non lesina a definire «merda» chi arriva con i barconi. Una divisione che si riflette anche in una lettera inviata alla Cei dal responsabile immigrazione di FI, lo stesso che ha invocato i check point anti-ambulanti sulle spiagge. «È giusto additare chi si batte per il nostro paese come se fossero mercanti del Tempio?» e non sarebbe forse meglio «una telefonata fra il Santo Padre e la Merkel, Hollande, Zapatero, Cameron, dove li esorta ad accogliere un numero considerevole di profughi?» chiede Giorgio Silli a monsignor Nunzio Galantino

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