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L'Ars dice sì alla legge sull'abbattimento dei cinghiali

PALERMO. In Sicilia potranno essere  abbattuti o catturati cinghiali e altri animali selvatici o  inselvatichiti «ai fini della tutela della biodiversità nonchè  per gravi e urgenti ragioni di interesse pubblico». La svolta,  dopo anni di polemiche soprattutto per l'eccessiva presenza di  cinghiali sulle Madonie causa di attacchi a greggi e ad attività  economiche, è arrivata dopo la morte di un pensionato di 77 anni  aggredito da a un cinghiale a pochi metri dalla sua abitazione,  nei monti sopra Cefalù. L'Assemblea regionale ieri sera ha  approvato la norma predisposta d'urgenza dal governo Crocetta.

Un testo snello, costituito da un solo articolo di legge, che  prevede piani di cattura o abbattimento «nel caso di abnorme  sviluppo di singole specie tale da compromettere gli equilibri  ecologici o tale da costituire un pericolo per l'uomo o un danno  rilevante per le attività agrosilvopastorali». Nei parchi, nelle  riserve e nelle aree della rete Natura 2000 «eventuali prelievi  faunistici e abbattimenti selettivi sono limitati a quelli  necessari per ricomporre squilibri ecologici accertati dal  gestore dell'area protetta, avvalendosi di specialisti del  settore con comprovato curriculum scientifico ovvero  professionale, tali attività non costituiscono in nessun caso  esercizio di attività venatoria». Il personale delle aree  protette sarà formato attraverso specifici corsi.

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