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Arcuri: su Villa Giulia manovra per screditarci

Lo sfogo del vicesindaco che, per la prima volta, ha parlato del sequestro e dell’indagine sul degrado del bene

PALERMO.  Villa Giulia è sicura e quei busti acefali, quelle statue danneggiate, quelle panchine mancanti, «sono così da anni e abbiamo sempre avuto documentazione di tutto». Il vicesindaco Emilio Arcuri, con delega al centro storico, parla come un fiume in piena per la prima volta sulla spinosa vicenda del sequestro e dell’indagine sul degrado dell’importante bene artistico-ambientale della città.

Al suo fianco il sindaco Leoluca Orlando; di fronte, nell’ex chiesa di San Mattia, quasi tutta la giunta, l’avvocato Giovanni Airò Farulla che ha ottenuto il dissequestro, i giornalisti e tanti cittadini. L’occasione è l’incontro pubblico su Villa Giulia e sul suo futuro. A pochi giorni dal deposito delle motivazioni dell’ordinanza con cui il Tribunale del riesame ha accolto il ricorso del Comune contro il sequestro disposto dal Gip, Agostino Gristina, su richiesta del pm Ennio Petrigni, l’amministrazione ha voglia di togliersi qualche sassolino dalle scarpe.

E, con un dossier preciso e circostanziato, fatto di nomi e soprattutto di tante fotografie proiettate nella sala, Arcuri ricostruisce il ciclone che ha travolto Villa Giulia, a partire da un esposto partito a gennaio dal Movimento difesa del cittadino e finito con provvedimento di sequestro, sigilli e battaglia giudiziaria e mediatica.

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