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Di Natale: «Dopo i controlli a Porto Empedocle difficile sapere dove vanno i migranti»

PALERMO. Abdel Majid Touil - il marocchino ventiduenne accusato dalle autorità tunisine d' aver fatto parte del commando che al museo del Bardo, a Tunisi, uccise 24 persone- era sbarcato a Porto Empedocle, nell' grigentino, il 17 febbraio scorso. Assieme ad altri 78 marocchini, secondo quanto ieri è stato ricostruito dalla Questura di Agrigento, affollava un barcone che è stato soccorso, in acque internazionali, da una nave militare. Il giovane immigrato, così come i suoi compagni di viaggio, dopo lo sbarco, è stato identificato, fotosegnalato e gli sono state rilevate le impronte digitali. Non è stato però portato in nessun centro d' accoglienza. Fra Italia e Marocco non ci sono, infatti, accordi. La Questura di Agrigento, dopo le procedure di identificazioni durante le quali l' immigrato avrebbe utilizzato un «alias», ossia un nome diverso dal suo, lo ha espulso, dandogli cinque giorni di tempo per lasciare il territorio italiano. Nessuno- né in Questura, né in Procura- ad Agrigento, ha, però, mai saputo seil marocchino ventiduenne sia davvero andato via o meno dalla penisola. Lo conferma il procuratore capo di Agrigento, Renato Di Natale.

Procuratore, il giovane marocchino arrestato ieri nel Milanese aveva ricevuto un decreto di espulsione dalla Questura di Agrigento?
«Sì, è stato respinto. Ma dopo un provvedimento di espulsione o respingimento, che davvero i migranti tornino o meno in patria non c' è possibilità di verificarlo. Qui è un gran caos. Se un immigrato è stato già espulso lo si accerta raffrontando le impronte digitali. Ed in questo caso, al marocchino ventiduenne le impronte erano state rilevate nello sbarco del 17 febbraio scorso a Porto Empedocle. Il controllo delle impronte digitali funziona alla perfezione, nonostante si registrino migliaia di sbarchi mensili. Tutti i migranti vengono identificati alla perfezione, salvo che l' ingresso non sia oggetto di attenzione delle forze dell' ordine».

Cosa significa «salvo che l' ingresso non sia oggetto di attenzione delle forze dell' ordine?
«Ci sono approdi silenziosi. Mi riferisco a quei barconi, pochi, ma succede, che riescono ad arri vare direttamente sulla terraferma. È accaduto, nel passato, a Palma di Montechiaro e di recente fra Siculiana e Montallegro. In questi casi, le forze dell' ordine non è detto che riescano a rintracciare tutti i migranti approdati. Migranti che si sparpagliano e fuggono. Il soggetto potrebbe però essere rientrato anche da una frontiera diver sa».

I terroristi, o presunti tali, arrivano, dunque, anche con i barconi?
«È allarmante. È un fatto, davvero, allarmante».

L' introduzione del diritto d' asilo europeo potrebbe servire per garantire sicurezza?
«Aumenterebbero i controlli perché garantiti anche con l' aiuto di altri paesi europei. E aumentando i controlli si potrebbe aumentare la sicurezza dell' intera Europa perché anche altri paesi posso essere esposti».

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