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Formazione, stop al contratto col Ciapi
In 1.700 restano senza aiuti pubblici

Gli ex sportellisti sono la prima categoria che esce dall’orbita pubblica. L’assessore Caruso ci aveva provato pure con i Pip

PALERMO. Il contratto al Ciapi non verrà rinnovato, la cassa integrazione nel 2015 non è prevista nè è all’orizzonte un trasferimento in altri enti pubblici: i 1.700 ex sportellisti degli enti di formazione professionale sono la prima categoria a uscire definitivamente dall’orbita della Regione.

Primo esperimento che vede un bacino fino ad ora «garantito» rimesso interamente nel mercato del lavoro privato. Mamma Regione non fa più da paracadute, non copre più il costo di stipendi e ammortizzatori sociali. «Il Ciapi non assumerà mai più nessuno - è l’esordio dell’assessore al Lavoro, Bruno Caruso -. Non è questo il suo ruolo. Questa struttura deve fare formazione di alta qualità, non assumere disoccupati».

È la premessa per aggiungere che «il personale che fino a oggi ha trovato riparo in questo ente di formazione regionale uscirà dal circuito pubblico. Il mercato assorbirà il numero e le professionalità di cui avvertirà il bisogno». Tradotto: un nuovo posto non è scontato per tutti ma disponibile solo per chi avrà le qualità per trovare spazio in nuove realtà.

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