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Alunni sospesi dopo episodi di bullismo in gita, i genitori li difendono

Erano in vacanza a Roma

CUNEO. Una punizione «giusta», perchè quando  si superano i limiti ci vuole un «segnale educativo forte», ma  anche il desiderio di «voltare pagina». Germana Muscolo, la  preside del liceo di Cuneo finito nella bufera per un episodio  di bullismo, e per quella sospensione degli studenti criticata  dai loro genitori, prova così a superare le polemiche. «Nessuna  marcia indietro - dice - ma i ragazzi avranno tutto il sostegno  necessario per superare gli scrutini di giugno». E sotto la  lente d'ingrandimento del provveditorato finisce anche  l'insegnante che accompagnava gli alunni in gita scolastica a  Roma, dove si è verificato l'episodio.

 La scuola chiusa per le vacanze di Pasqua non frena le polemiche, a Cuneo, per quello che nelle intenzioni di quindici  ragazzi di terza liceo scientifico doveva essere soltanto «uno  scherzo». I protagonisti della vicenda sono tutti ragazzi di  buona famiglia, alcuni dei quali hanno anche una media alta nei  voti. «Volevano divertirsi, niente di più», prova a difendere  l'indifendibile un compagno. «Sì, forse hanno esagerato -  ammette - forse gli è scappata di mano la situazione...».  In città il video di quello «scherzo», come l'hanno definito  gli interessati per cercare di giustificarsi, è sulla bocca di  tutti. Riprende i ragazzi in una stanza di albergo, mentre  ridono e scherzano. Poi uno di loro, probabilmente ubriaco,  viene spogliato, sdraiato sul letto, depilato e «decorato» con  caramelle. Il tutto all'insaputa dell'insegnante, che scopre  l'episodio soltanto quando il video, ripreso con il telefonino,  inizia a girare.

 La reazione della scuola è immediata. Dieci ragazzi vengono  sospesi per due settimane e puniti con il 4 in condotta. Altri  quattro, colpevoli di non aver denunciato quello che avevano  visto in quella stanza, se la cavano con tre giorni di  sospensione e il cinque in condotta. E viene punita anche la  vittima dello scherzo: nota sul registro e sei in condotta.  «Fatti come questi vanno puniti: appoggio pienamente la  decisione della scuola, che peraltro è stata presa dall'intero  Consiglio d'Istituto», commenta il provveditore scolastico di  Cuneo, Giuseppe Bordonato. «Mi riservo di valutare, appena  riceverò la relazione della preside, se ci sia stata una mancata  vigilanza da parte dei docenti durante la gita - aggiunge - che  è un momento educativo come quelli in aula».     Nessuno sporge denuncia alle forze dell'ordine. Ad alimentare  la polemica è stata anche la reazione dei genitori di alcuni  ragazzi, che hanno criticato «l'eccessiva severità» della  scuola. «Per uno scherzo ora rischiano di perdere l'anno, una  rovina per molti con quello che oggi costa frequentare un  liceo», hanno detto alcuni di loro, che hanno deciso di fare  ricorso contro la sospensione. «Molte famiglie, però, hanno  compreso - è la replica della preside -: quando si superano i  limiti del consentito bisogna dare un segnale e credo che anche  i ragazzi abbiano capito». Ora dovranno dimostrarlo negli ultimi  due mesi dell'anno, per raddrizzare quell'insufficienza in  condotta che altrimenti potrebbe costare loro l'anno.

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