PALERMO. Il Tar accoglie il ricorso dell’Aiop e pone in bilico il piano dei posti letto ospedalieri ancor prima che venga pubblicato. Un piano a cui sono agganciati i nuovi concorsi annunciati dall’assessore Lucia Borsellino. Vicenda complicatissima dal punto di vista giuridico e amministrativo ma dagli effetti pratici molto chiari.
L’assessorato da tempo lavora alla riduzione dei posti letto negli ospedali pubblici e nelle cliniche private. Il piano, più volte riscritto nel 2014, è stato appena approvato a andrà in Gazzetta ufficiale venerdì. Ma l’Aiop ha impugnato con successo uno degli atti propedeutici, quello che determina i criteri a cui la Regione deve ispirare la manovra.
Si chiama Pocs, Piano di consolidamento e sviluppo delle misure strutturali e di innalzamento del livello di qualità del sistema sanitario: pubblicato ad aprile, è il programma di prosecuzione nel triennio in corso del piano di rientro dal deficit fatto dal 2008 in poi dall’ex assessore Russo. E in un passaggio cruciale prevede il taglio dei posti letto per adeguarsi al parametro di 3 ogni mille abitanti previsto dalle recenti norme nazionali.
Lo scontro con l’associazione delle case di cura, rappresentata da Barbara Cittadini riguarda il metodo seguito dalla Regione. L’assessorato ha preso spunto dai posti programmati, cioè quelli pianificati nel triennio precedente, che sono però molti di più di quelli realmente attivati: 12.242 pubblici a fronte degli effettivi 10.708. Dunque - secondo il piano impugnato dall’Aiop - per un complicato «gioco» matematico alla fine applicando il parametro standard negli ospedali pubblici il numero dei posti letto effettivi sarebbe perfino aumentato (fino a 11.187) mentre nelle cliniche si sarebbe arrivati a una «vera» riduzione di 227 posti.
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