CATANIA. «Dacci i soldi, o ti faccio saltare in aria gli escavatori». Accusati di avere chiesto il pizzo a un appaltatore – ma anche al titolare di un’officina meccanica e ad altri piccoli imprenditori nella zona di Santa Venerina – due presunti “signori del pizzo” sono stati raggiunti ieri da ordine di custodia cautelare in carcere: a Salvatore Nunzio Fonti, 44 anni, che detenuto era già, il provvedimento è stato notificato in cella, mentre il sessantaquattrenne Salvatore Calì è stato arrestato dai carabinieri nella sua abitazione a Santa Venerina. “Estorsione aggravata dal metodo mafioso”, il reato contestato. Gli inquirenti indicano i due come esponenti di una “filiale etnea” del clan Santapaola, particolarmente attiva a Santa Venerina. L’ordinanza, emessa dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Catania, era stata chiesta della Procura Distrettuale. «Le indagini – spiegano al Comando provinciale dell’Arma – avevano preso il via nell’ottobre dello scorso anno, dopo la denuncia di un imprenditore edile, e s’era conclusa solo a febbraio. Intercettazioni ambientali e riprese video, tra l’altro, hanno consentito di accertare come i malviventi, nel corso dei mesi, hanno tentato di portare a termine diversi tentativi di estorsione anche ai danni di altre vittime. Dal titolare di un’officina, addirittura, pretendevano addirittura 10 mila euro». ALTR NOTIZIE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA.