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"Finti controlli in cambio di tangenti", condannato finanziere a Palermo

Ad «adescare» le vittime erano i due complici dei militari: un impiegato in un esercizio commerciale e un artigiano, che così arrotondavano i loro guadagni

PALERMO. Dicevano che avrebbero chiuso un occhio durante i controlli fiscali e in cambio pretendevano la mazzetta da dividere con i complici. Ma i tre finanzieri che furono arrestati per tentativo di concussione a dicembre scorso in realtà di quel tipo di accertamenti non si sarebbero mai occupati.

Questa mattina il gup Guglielmo Nicastro ha condannato uno dei tre, Ferdinando Rinaldo, a due anni con il rito abbreviato. I militari infedeli furono scoperti dai loro colleghi e le indagini furono coordinate dall'aggiunto Leonardo Agueci e dal sostituto Alessandro Picchi.

Ad «adescare» le vittime erano i due complici dei militari: un impiegato in un esercizio commerciale e un artigiano, che così arrotondavano i loro guadagni. I due hanno paventato a un professionista e a un imprenditore fantomatici controlli fiscali prospettando irregolarità e sanzioni prove di alcun fondamento. La situazione, ovviamente, poteva essere «sistemata» sganciando la tangente.

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