CITTÀ DEL VATICANO. «La violenza sugli anziani è disumana, come quella sui bambini, ma Dio non vi abbandona, è con voi, con il suo aiuto voi siete e continuerete ad essere memoria per il vostro popolo e anche per noi». Così papa Francesco in piazza San Pietro per incontrare i nonni.
Il Papa si è rivolto in particolare a Mubarak e Aneesa, 74 e 68 anni, coppia di profughi dal Kurdistan iracheno, che avevano raccontato le sofferenze del loro popolo. Sarete memoria, ha aggiunto «per la grande famiglia della chiesa, grazie a questi fratelli per la testimonianza nella fede».
Gli anziani hanno un «compito grande trasmettere alla vita di una famiglia, di una comunità di un popolo: condividere una saggezza, e la stessa fede». «E - ha detto il Papa - in quei Paesi dove la persecuzione religiosa è stata crudele, penso per esempio l'Albania dove mi sono recata domenica scorsa, sono stati i nonni a battezzare i bambini di nascosto e a dare la fede, bravi, sono stati bravi nella persecuzione e hanno salvato la fede in quel Paese».
Il Papa e il papa emerito Benedetto XVI sono insieme in piazza San Pietro per l'incontro dei nonni. Benedetto XVI è giunto in piazza alle 9,22, e papa Francesco lo ha accompagnato a sedersi e ha atteso che si sedesse. Poco dopo, con il saluto del presidente del Pontificio consiglio per la famiglia, è incominciato l'incontro, dopo il quale il Papa celebrerà la messa.
Monsignor Paglia ha definito Benedetto XVI «primo nonno tra tutti i nonni», ha ricordato che spesso la vecchiaia è vissuta come un naufragio e la fragilità come una condanna, e ha ricordato come Anna Magnani fosse orgogliosa delle sue rughe, che, diceva, «me sono guadagnata una per una».
«Vi ringrazio di essere venuti così numerosi, della festosa accoglienza, oggi è la vostra festa, - ha detto il Papa salutando i nonni e gli anziani in piazza San Pietro - è la nostra festa». «Ringrazio specialmente - ha aggiunto - per la presenza del papa emerito Benedetto XVI».
Dopo gli applausi della piazza, il Papa ha aggiunto: «io ho detto tante volte che mi piaceva tanto che stesse qui vicino, abitasse in Vaticano, perchè era come avere il nonno saggio a casa, grazie». Il papa emerito, seduto nella fila di destra, ha congiunto le mani e le ha tese verso il Papa.
«Una delle cose più belle della nostra vita di famiglia è carezzare un bambino e lasciarsi carezzare da un nonno e da una nonna». Lo ha detto il Papa ricordando che i nonni sono «come alberi vivi, che anche nella vecchiaia non smettono di portare frutto». Il Papa ha sottolineato che «gli anziani, i nonni, hanno una capacità per capire le situazioni più difficili, una grande capacità e quando pregano per queste situazioni, la loro preghiera è forte».
«Non sempre un nonno o una nonna - ha detto il Papa - hanno una casa, allora ben vengano le case per gli anziani, ma che siano veramente case e non prigioni, e che siano per gli anziani, che siano per gli anziani e non per l'interesse di qualcuno altro, non ci devono essere istituti dove gli anziani vivono nascosti e dimenticati». «Mi sento vicino a questi anziani che vivono in questi istituti e penso con gratitudine a quanti si prendono cura di loro».
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