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Regione, ecco gli esperti da 300 euro al giorno

Sotto contratto al dipartimento Programmazione 15 nuovi consulenti. Faranno controlli sui fondi Ue fino a novembre 2015

C’è anche chi guadagnerà 380 euro al giorno mentre tutti gli altri si attestano fra i 150 e i 300. Eccola la squadra di 15 esperti esterni messi sotto contratto dalla Programmazione per effettuare i controlli sull’investimento dei fondi europei. Una squadra che si aggiunge a una decina di nuovi consulenti che nel giro dell’ultimo mese hanno trovato spazio negli assessorati regionali.
La spesa complessiva per assumere gli esperti che si occuperanno dei fondi europei da ora fino al novembre 2015 sarà di 629.283 euro. Sotto contratto sono finiti soprattutto commercialisti e avvocati: ognuno di loro lavorerà per un massimo di 110 giorni all’anno. Il compenso più alto, 380 euro al giorno oltre Iva e oneri previdenziali, va a Gaetano Vinci che al lordo incasserà 67.089 euro. Altri sei esperti riceveranno un gettone da 300 euro al giorno: Benedetto Cassarà, Lavinia Daniele, Gianliborio Gaetano Marrone, Giuseppe Riela, Carlo Pisciotta e Antonio Vullo che incasseranno al lordo poco meno di 53 mila euro.
Elena Giacalone e Rosalia Tortorici avranno un gettone da 200 euro al giorno per un totale di 35.310 euro in poco più di un anno. Infine Mariella Cammarata, Gabriella Coccia, Vincenzo La Barbera, Giulia Nicoletti, Ornella Pucci e Paola Manfrè potranno contare su 150 euro al giorno per un totale di oltre 26 mila.
Prima di fare questi contratti a personale esterno il dipartimento Programmazione, diretto da Vincenzo Falgares, ha cercato (inutilmente) fra i dipendenti della Regione. «Ma l’atto di interpello - spiega Nicola Tarantino, responsabile del coordinamento qualità dei controlli della spesa comunitaria - non ha dato risultati». E allora la Regione si è affidata all’albo degli esperti della pubblica amministrazione curato dalla Presidenza del Consiglio: da lì sono stati estratti 90 curricula e poi fra questi è stata fatta una selezione per titoli e colloqui affidata a una società esterna, il Formez, che ha una convenzione con la Regione.
Secondo la Programmazione «i gettoni che abbiamo assegnato non sono il massimo possibile. Anzi, in passato venivano dati anche 500 euro perché ciò è possibile per effetto di norme nazionali». E Tarantino aggiunge che «alla Regione non esistono figure con questa professionalità. La funzione dei controlli sulla spesa europea è sottodimensionata. I professionisti che abbiamo selezionato accresceranno il livello di competenze del personale regionale e la loro attività è finalizzata alla certificazione dei fondi europei, dunque permetterà di non perdere risorse». Tredici esperti si occuperanno dei controlli, gli altri due della gestione delle irregolarità riscontrate.
I contratti con i 15 esperti della Programmazione sono stati firmati martedì. Ma già da qualche settimana negli assessorati regionali è tornato a crescere il numero dei consulenti. A fine agosto Crocetta ha rinnovato il contratto a Sami Ben Abdelaali che per 15 mila euro si occuperà fino a fine anno di relazioni con i Paese del mondo arabo. All’inizio dell’estate è stato invece l’assessorato ai Beni culturali a stipulare 4 contratti per curare i progetti Culturas e Itaca: Cecilia Albana incasserà 24.840 euro per lavorare fino a ottobre del 2015, a Maria Sabrina Leone andranno 65.430 euro, a Roberto Floria 20 mila e a Giacoma Brancato 49.412.
Dal 3 settembre è tornata all’assessorato alla Sanità Giada Li Calzi, che era già stata consulente di Massimo Russo e della stessa Borsellino: incasserà 12.394 euro per occuparsi fino al marzo 2015 di fondi europei e piano sanitario.
Ma è una nomina in una società partecipata ad aver infiammato ieri lo scontro politico. Antonio Fiumefreddo è stato eletto, su indicazione del governo, al vertice del consiglio di gestione della Società patrimonio immobiliare. Fiumefreddo, avvocato catanese ed ex sovrintendente del teatro Bellini, è stato per un giorno assessore ai Beni culturali.

 

 

Indicato dal Pdr, e soprattutto da Marco Forzese, era entrato nel Crocetta bis. Ma poi una serie di dossier su presunti appalti assegnati a ditte che si muoverebbero nell’orbita dei boss etnei ha spinto Crocetta a ritirargli la delega. Ora c’è un ritorno di fiamma che indispone il segretario regionale del Pd, Fausto Raciti: «È l'ennesima scelta inopportuna di un presidente che dà poltrone a figure che non hanno nulla a che fare con il nuovo. Se non andava bene da assessore ai Beni culturali, perché adesso va bene per la Spi? La risposta sta solo nelle convenienze politiche del momento».
Infine, l’assessorato alle Infrastrutture ha rinnovato la commissione regionale per i lavori pubblici reclutando 5 esperti - Francesco Castelli, Gabriele Speciale, Giuseppe Testa, Ignazio Scuderi e Tullio Martella - che riceveranno gettoni da 237 euro per ogni seduta.

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