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"Formatori dichiarano il falso", inchiesta sul progetto Prometeo

Due formatrici palermitane assunte scorrendo la graduatoria hanno notato che oltre duecento idonei non avrebbero avuto i titoli per presentare la domanda di assunzione

Maria Elena Boschi

La procura di Siracusa ha aperto un'inchiesta sulle assunzioni al progetto Prometeo, che prevede l'impiego di 1415 lavoratori della formazione per attività concorsuali rivolte ad cinque mila allievi al Ciapi di Priolo. Due formatrici palermitane assunte, assistite nel procedimento penale dall'avvocato Dario D'Agostino, scorrendo la graduatoria hanno notato che oltre duecento idonei non avrebbero avuto i titoli per presentare la domanda di assunzione.

 

Insomma non erano senza occupazione ed erano inseriti in alcuni percorsi formativi. Un'ingiustizia verso altri duecento colleghi rimasti fuori dall'elenco. I duecento tra formatori rischiano di essere indagati per truffa.

 

"Alla fine del mese di luglio e i primi di agosto gli aventi diritto e le due denuncianti - si legge nell'esposto - naturalmente all'insegna della massima trasparenza e dei controlli incrociati, tra i convocati, vi erano anche quelli che lavoravano sia alla data di presentazione della domanda sia quando hanno sottoscritto la seconda falsa dichiarazione del maggio 2014".

 

Il bando “Prometeo” è del 20 dicembre 2013,  punta a “investire” parte delle somme del “Piano giovani” per l’avvio dei corsi di Formazione del 2013-2014. In particolare, la somma stanziata è di 35 milioni.

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