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Tagli al 118, la Seus: vogliamo evitare licenziamenti e contratti di solidarietà

PALERMO. “Non abbiamo alcuna intenzione di licenziare i lavoratori o di ridurre le loro indennità”: Gaetano Montalbano, presidente del Consiglio di gestione della Seus, la società che gestisce il 118, rassicura i dipendenti e i sindacati sulle scelte dell’azienda, dove comunque restano delle criticità. I problemi sono legati al costo delle oltre tremila unità di personale: se l’importo pagato dalle aziende sanitarie dove sono impiegati è inferiore al necessario, la Seus è costretta a integrarlo e così si crea un disavanzo che va coperto. Oggi in mattinata è previsto un incontro con i sindacati. A breve scadranno le convenzioni con le aziende sanitarie e in base al nuovo costo stabilito la Seus dovrà decidere se e come coprire l’eventuale disavanzo. Montalbano ha precisato che “al momento abbiamo semplicemente chiesto al direttore se il personale è riallocabile, e seguendo la procedura di cui i sindacati sono a conoscenza, in caso di risposta negativa si apre il tavolo di crisi. È un passo obbligato ma c’è la volontà di tutti di evitare licenziamenti e contratti di solidarietà”. Ma con le Europee alle porte, mentre la campagna elettorale entra nel vivo, la polemica non si placa. Il deputato Antonello Cracolici su Twitter ha attaccato il presidente della Regione, Rosario Crocetta: “Oggi, Renzi dà 80 € in più in busta paga, Crocetta invece fa i contratti di solidarietà ai soccorritori del 118”.


ECCO IL PIANO DELLA SEUS. La Seus, società che gestisce il 118 in Sicilia, proporrà alle aziende sanitarie dell’Isola di utilizzare il proprio personale a un costo di 16.40 euro euro, poco meno dei 18 euro sostenuti dalle strutture per ogni ora lavorativa. Ciò significa che se le convenzioni saranno rinnovate, il rischio di licenziamenti o del ricorso a contratti di solidarietà dovrebbe escluso. È quanto emerge dall’indagine di mercato commissionata dall'assessorato alla Salute, per evitare che l’azienda registri un disavanzo economico tra il costo sostenuto per pagare i lavoratori e quanto incassato dalle aziende sanitarie per le prestazioni svolte. Lo studio è sul tavolo dell’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino, che oggi in assessorato ha incontrato i sindacati. Lo studio non è stato ancora ufficializzato, potrebbe essere passibile di limature, anche perché la Regione resta ancora ugualmente in allarme: dallo studio è emerso come diverse strutture sanitarie, grazie ad accordi con cooperative o onlus, riescano a pagare il personale fino a 10 euro l’ora, costo insostenibile per la Seus. Potrebbero quindi verificarsi altri casi simili a quello dell’Arnas, che ha rinunciato alla proroga della convenzione con la Seus al costo di 18 euro circa, ritenendo questa cifra troppo elevata e rinunciando quindi alle prestazioni di 180 operatori della società. Domani un approfondimento sul Giornale di Sicilia con l’esito dell’incontro tra governo e sindacati.

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