ROMA. Una frode da 35 milioni per i lavori di costruzione del porto della Concordia a Fiumicino. Con queste accuse la Guardia di Finanza di Roma ha arrestato l'imprenditore Francesco Bellavista Caltagirone per il reato di frode nelle pubbliche forniture. La misura restrittiva è stata firmata dal Gip di Civitavecchia Chiara Gallo su richiesta del pm Lorenzo del Giudice. Nel novembre dello scorso anno l'area del nuovo porto turistico di Fiumicino fu sequestrata per carenze strutturali, problemi di stabilità e sicurezza dell'intera opera. Oltre all'imprenditore, arrestato anche Emanuele Giovagnoli, legale rappresentante di alcune società del gruppo. Nei mesi scorsi le fiamme gialle disposero il sequestro preventivo dell'intera area del cantiere del porto, destinato a diventare uno dei più importanti porti turistici a livello europeo, con una capacità ricettiva di circa 1.500 posti barca.
Per gli inquirenti quello creato da Bellavista è un articolato meccanismo di frode fatto di «un sistema di attribuzione fittizia a soggetti terzi di somme di denaro per complessivi 35 milioni di euro». L'imprenditore avrebbe distratto il denaro da due società riconducibili al gruppo imprenditoriale Acqua Marcia. Nell'ordinanza di custodia cautelare il gip di Civitavecchia afferma che «la frode ai danni degli interessi pubblici sembra rappresentare il perno della politica imprenditoriale di Bellavista Caltagirone». Quella messa in atto dall'imprenditore, secondo l'accusa, è una dinamica dei prezzi nei subappalti tale da fare in modo che, a fronte di un costo ipotizzato per la realizzazione del porto turistico da parte della società affidataria per 400 milioni di euro, i lavori fossero appaltati, «chiavi in mano, a soli 100 milioni di euro». Lavori per un'opera realizzata in modo non appropriato, secondo quanto si legge in una perizia affidata dal tribunale civile e richiamata nell'ordinanza di arresto. Nell'area del porto, afferma l'ingegnere Pietroantonio Isola, sono state riscontrate 'gravissime criticita".
"Una situazione - afferma il perito - che può degenerare sino a mettere a repentaglio la stabilità del corpo diga, che presenta una struttura in materiali sfusi non idonea a sopportare l'attacco diretto delle onde«. Nella sua relazione si sostiene, inoltre, che la 'scoglierà è stata 'realizzata in maniera casualè e 'non certò con le caratteristiche »di una struttura sottomarina a difesa dell'opera foranea principale«. Infine »in uno stato del tutto critico risulta oramai la punta estrema del molo ove si riscontrano solo materiali di piccola pezzatura, mancando massi delle categorie superiori«. Francesco Bellavista Caltagirone, patron di Acqua Marcia, è sotto processo anche per la realizzazione del porto turistico di Imperia, nel Ponente ligure. Con l'accusa di truffa ai danni dello Stato era stato arrestato nel marzo del 2012 e ha trascorso nove mesi di custodia cautelare (prima in carcere e poi ai domiciliari). Il processo per quella vicenda si sta svolgendo a Torino.
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