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Preti siciliani: "Un Pontefice rivoluzionario"

«Una nomina a sorpresa che riempie di felicità. Il Papa della svolta di cui ha bisogno la Chiesa». È il commento a caldo di padre Francesco Michele Stabile, parroco della chiesa di San Giovanni Bosco a Bagheria. Padre Carmelo Torcivia, rettore della chiesa Santa Maria della Catena a Palermo: "Il più bell'annuncio in cui la Chiesa poteva sperare"

PALERMO. «Una nomina a sorpresa che riempie di felicità. Il Papa della svolta di cui ha bisogno la Chiesa». È il commento a caldo di padre Francesco Michele Stabile, parroco della chiesa di San Giovanni Bosco a Bagheria (Pa) per la nomina di Papa Francesco I. «È un Pontefice più attento ai tempi 'modernì - continua Padre Stabile, intellettuale e studioso e per tanti anni la 'vocè nei quartieri più poveri di Palermo - meno convenzionale e in quanto tale saprà capire incarnare il vero spirito di una Chiesa povera tra i poveri. Non a caso il nuovo Papa ha scelto il nome di Francesco: esempio di semplicità, umiltà e genuinità. Un buon segnale ed esempio per tutti noi». La pensa allo stesso Padre Carmelo Torcivia, rettore della chiesa Santa Maria della Catena a Palermo: «Il più bell'annuncio in cui la Chiesa poteva sperare. Già dalle sue prime parole ha dato segno del suo essere rivoluzionario: prima di benedirci ha chiesto a noi, come prima cosa, di pregare e di ricevere la benedizione». «È un Papa che coglie e l'importanza del rapporto diretto tra vescovo e la gente. Un Pontefice dalla straordinaria capacità comunicativa», aggiunge.  «Un gesuita, un uomo di studio ma anche un uomo semplice che ha vissuto tra i poveri - conclude Torcivia - e che, per questo, sarà in grado di 'tradurrè il messaggio di Cristo ai credenti di tutto il mondo».

«Ringraziamo il Signore che ha guidato il Conclave. Ripongo tutta la mia fiducia e speranza in un uomo che ha chiesto la benedizione del popolo». Lo ha affermato l'arcivescovo di Siracusa, mons. Salvatore Pappalardo, sull'elezione del cardinale Giorgio Mario Bergoglio a Papa Francesco I. «Mi sono piaciute moltissimo le sue parole - aggiunge - ritengo abbia consegnato un messaggio chiaro al mondo: ha sottolineato in maniera evidente il suo ruolo di Vescovo di Roma. La Chiesa di Roma presiede nella carità. Ed ha voluto accanto a sè il suo vicario. È un messaggio di comunione. Sono convinto che lo Spirito Santo guida le scelte in questo senso e ci consegna il Papa che in questo momento storico era necessario alla nostra Chiesa ed a questo tempo. Le sue parole - osserva mons. Pappalardo - sono state chiare. E poi anche il nome che ha scelto, Francesco, dice molto: semplicità e povertà. Ed ho notato anche la croce che aveva al petto. È un uomo che si presenta nella verità, io sono entusiasta. Ha pregato ed ha parlato di evangelizzazione. È un nuovo modo di gestire l'Ufficio di Successore di Pietro. Sono contento anche per l'Argentina. Oggi è a pregare la Madonna a Santa Maria Maggiore - conclude l'arcivescovo - ed anche noi da Siracusa lo accompagniamo nella preghiera».

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