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Trattativa Stato-Mafia, la procura di Palermo chiama Berlusconi: lui si nega

L’ex premier ha invocato il legittimo impedimento perché impegnato in una riunione con un gruppo di economisti. Al centro della convocazione alcuni prestiti infruttiferi fatti dal Cavaliere a Marcello Dell'Utri

PALERMO. Silvio Berlusconi, convocato dalla Procura di Palermo per il 16 luglio, in merito all’inchiesta sulla trattativa fra Stato e mafia ha rifiutato di presentari invocando il “legittimo impedimento”: una riunione con un gruppo di economisti. Lo rivela il Corriere della Sera .
Scopo della convocazione: i magistrati palermitani vorrebbero avere maggiori informazioni su alcuni prestiti infruttiferi fatti da Silvio Berlusconi a Marcello Dell'Utri, indagato nell'inchiesta perchè sospettato di essere stato nel 1994 il portavoce delle minacce mafiose nei confronti di Berlusconi in quel momento per la prima volta alla guida del governo.
Proprio nell'ambito di questa inchiesta il presidente della repubblica, Giorgio Napolitano ha chiesto alla Corte Costituzionale un parere sul conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato, a proposito delle intercettazioni telefoniche del capo dello Stato.

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