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Mafia, pena estinta al figlio del boss Badalamenti

La condanna per Vito, 55 anni, fu sancita dalla Cassazione nel '99 - quando l'imputato aveva fatto perdere le tracce di sè già da un lustro - e mai eseguita. Ed è proprio per questa ragione che è scattata la prescrizione

PALERMO. Gli avevano dato sei anni per mafia nell'ultimo dei processi, il «maxiquater», istruito dal pool di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Leonardo Guarnotta. La condanna per Vito Badalamenti, che oggi ha 55 anni, figlio del boss di Cinisi, don Tano, morto negli Stati Uniti nel 2004, fu sancita dalla Cassazione nel '99 - quando l'imputato aveva fatto perdere le tracce di sè già da un lustro - e mai eseguita. Ed è proprio per questa ragione che è scattata la prescrizione, un colpo di spugna che arriva se la mancata esecuzione dura per un tempo doppio rispetto a quello della condanna stessa.


Così, il 17 dicembre scorso, esattamente a 12 anni dalla sentenza definitiva, gli avvocati di Badalamenti, Paolo Gullo e Vito Ganci, hanno avanzato la loro richiesta alla prima sezione della Corte d'appello, presieduta da Gianfranco Garofalo (a latere Antonella Pappalardo e Adriana Piras), che a gennaio ha accolto il ricorso, i cui esiti si sono appresi solo adesso. L'unica misura ancora attiva per Badalamenti, che figura nella lista del Viminale sui 10 latitanti dalla quale ormai ne esce, è la sorveglianza speciale, che lo costringerebbe a non allontanarsi da Cinisi, senza il permesso del giudice, a rientrare a casa prima delle 20 e a uscire dopo le 7. È stata cancellata, infatti, anche l'interdizione perpetua dai pubblici servizi.


Affinchè si possa applicare l'estinzione della condanna, occorre che la pena inflitta - e non eseguita - non sia inferiore a 5 anni o superiore a 15. Badalamenti rientra nella
fattispecie solo per un anno.  Il figlio del vecchio capo della Cupola vive attualmente in
Australia («non è un mistero» dice l'avvocato Gullo, «l' avevo sempre detto così come ho sempre sostenuto che era innocente») e adesso potrebbe tornare in Sicilia a trovare la
madre ottantunenne, Teresa Vitale, che ha lasciato Cinisi per trasferirsi in un paese poco distante, Castellammare del Golfo.

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