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Vizzini: "Bombola del gas nel mio ufficio per farla esplodere"

Il senatore del Psi conferma la voce di un attentato, avvenuto a fine gennaio. L'indagine sull'accaduto è condotta dalla Digos

PALERMO. Il senatore del Psi Carlo Vizzini, dopo che ieri era circolata la notizia di un attentato nella sede palermitana della sua segreteria politica, avvenuto a fine gennaio, conferma che «qualcuno è entrato nell'appartamento da una finestra, ha aperto il rubinetto di una bombola di gas che nella mia stanza alimentava una stufa, con il chiaro intento di innescare una esplosione e farla passare per un semplice incidente. La prudenza di un mio collaboratore, che non ha acceso l'interruttore della luce, ha evitato il peggio».


L'indagine sull'accaduto è condotta dalla Digos. «Davanti a episodi come questo - ha aggiunto a margine di un'iniziativa del Psi a Palermo - si può decidere di andare avanti o smettere. Io andrò avanti». Per il senatore ex Pdl, da poco transitato nel Psi e sostenitore di Rita Borsellino, le elezioni amministrative del 6 maggio «sono l'occasione per liberare dagli sciacalli e dai comitati d'affari una città che sta morendo, impantanata in una politica mielosa che lega tutto. L'immagine di Palermo - conclude - è quella del personaggio dei fumetti Willy Coyote, che continua ad agitare le gambe anche quando il terreno gli è franato sotto i piedi».

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