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Estorsioni, imprenditori denunciano: 12 arresti a Caltagirone

CALTAGIRONE. Prestiti con tasso d'interesse superiore al 166%, con 'garanzie' su immobili o veicoli di proprietà delle vittime, e imposizione di lavori e forniture di calcestruzzo a imprese che lavoravano nel Calatino per "non avere problemi". Sono le attività de 'I Carusi', i ragazzi, come si presentano a commercianti e imprenditori i 12 arrestati da carabinieri nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Caltagirone contro l'usura e il racket del pizzo. Alle indagini dei militari dell'Arma, che si sono avvalse di intercettazioni e pedinamenti, che nasce dall'operazione 'Efesto' del 2010, hanno contribuito alcune delle vittime che hanno rifiutato di pagare tangenti o dare lavori in subappalto e hanno invece collaborato con gli investigatori. Diverse sono state, infatti, le denunce ai carabinieri di imprenditori, anche di livello nazionale, impegnati nel Calatino nella costruzione di strade, impianti fotovoltaici e aree di servizio delle minacce subite da esponenti del gruppo. Gli arrestati, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dal Gip di Caltagirone su richiesta del procuratore capo Francesco Paolo Giordano, sono: Francesco Paolo Ragusa, di 59 anni, Fabio Giuseppe Specchiale, di 36, Oscar Maria Crimi, di 36, Giuseppe Modica, di 24, Salvatore Modica, di 22, Andrea Ragusa, di 27, Emilio Giuseppe La Rocca, di 41, Francesca Placenti, di 47, Giuseppe Disilvestro, di 31, Michele Coppoletta, di 44, Francesco Paolo Monteleone, di 57, e Franco Di Stefano, di 55.

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