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Esplode un petardo, ragazzino perde tre dita a Palermo

Il giovane rischia anche di rimanere cieco in modo irreversibile da un occhio. E' in coma farmacologico a Villa Sofia. L'esplosione ha distrutto le finestre dell'abitazione in cui vive, nel quartiere Zen

PALERMO. Ieri è rimasto sotto i ferri per tre ore il quattordicenne di Palermo, L.A., che per l'esplosione di un petardo artigianale ha perso tre dita della mano destra e ha compromesso, forse in maniera irreversibile, la vista all'occhio destro. Il ragazzo è attualmente in coma farmacologico.
Il direttore dell'unità operativa complessa di Oculistica dell'ospedale di Villa Sofia, Antonio Pioppo, che lo ha operato, ha ricostruito anatomicamente l'occhio, ma è altamente improbabile che l'organo possa riprendere funzionalità. L'occhio sinistro, invece, è integro.
Il ragazzo ha lesioni e ustioni al viso, provocati dal botto esploso nella sua stanza in un appartamento del quartiere periferico dello Zen 2. Lo scoppio per la sua violenza ha anche danneggiato una finestra e le pareti della stanza. Sulla vicenda indagano i carabinieri.


FERITI A PALERMO. Sono 11 a Palermo e in provincia le persone che, a causa dei botti, hanno dovuto fare ricorso alle cure dei sanitari. Il dato è stato fornito dai carabinieri, che hanno impegnato 220 uomini per garantire la sicurezza. Nel corso dei servizi sono state elevate 132 multe per violazione al Codice della strada e denunciate 12 persone per reati molestie e guida in stato di ebbrezza.


CASONETTI IN FIAMME. I vigili del fuoco nel corso della notte hanno effettuato a Palermo oltre venti interventi per spegnere le fiamme dei cassonetti dei rifiuti andati a fuoco a causa dei petardi. Un botto ha anche incendiato un'automobile in viale Piazza Armerina, nel quartiere Borgo nuovo. I cassonetti sono stati dati alle fiamme in diverse zone della città: dalla centrale via Mariano Stabile ai quartieri periferici dello Zen, Borgo Nuovo e Brancaccio. Un incidente stradale, per fortuna senza conseguenze, si è verificato in nottata a Prizzi, nel Palermitano, dove un automobilista che aveva bevuto ha perso il controllo del mezzo che è uscito fuori strada capovolgendosi.


CATANIA. Sono una decina le persone rimaste ferite la notte scorsa da botti e colpi di arma da fuoco sparati durante i festeggiamenti per l'arrivo del nuovo anno. Nessuno di loro è in gravi condizioni. Il primo ad arrivare in uno degli ospedali della città è stato, prima della mezzanotte, un uomo al quale è scoppiato un piccolo petardo in mano: l'esplosione gli ha procurato ustioni agli arti superiori giudicate guaribili in 15 giorni. Stessa prognosi per tre persone centrate alle gambe da colpi di arma da fuoco sparati in quartieri alla periferia di Catania. Durante la notte i vigili del fuoco hanno compiuto 23 interventi, per spegnere altrettanti incendi. In fiamme, nel centro storico della città, anche otto cassonetti per la raccolta dei rifiuti e quattro automobili.


NEL RAGUSANO. Tre i feriti per l'esplosione di botti nel Ragusano. A Vittoria un giovane ha perso le falangi di due dita della mano e un altro ragazzo ha subito ustioni. Ha dovuto ricorrere al pronto soccorso anche un giovane di Comiso, a causa del contraccolpo di una scacciacani usata per sparare un petardo.



A SIRACUSA. E' di sei feriti, tra i quali due minori, il bilancio sul fronte dei "botti" di fine anno nel Siracusano. Il caso più grave è quello che ha visto vittima un uomo di 65 anni, giunto al pronto soccorso dell'ospedale "Umberto I" una decina di minuti prima dello scoccare della mezzanotte: un petardo gli è scoppiato in mano causandogli una vasta e profonda ferita. I medici ne hanno disposto l'immediato trasferimento al "Cannizzaro" di Catania per la ricostruzione di due dita dell'arto infortunato. c'é il rischio che l'incidente impedisca il recupero della completa funzionalità della mano. Dopo la mezzanotte - secondo le rilevazioni della polizia - altre cinque persone, tra le quali due minorenni, hanno fatto ricorso alle cure dei sanitari del pronto soccorso per farsi medicare delle lievi ustioni causate dai "botti".

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