PALERMO. Oltre 1800 arresti - per reati che vanno dal furto, alla rapina, alla droga e alla truffa - 110 persone finite in cella per illeciti ambientali connessi all'emergenza rifiuti e 8788 denunciati. È il bilancio di un anno di attività dei carabinieri del comando provinciale di Palermo, guidato dal generale Teo Luzi, che oggi ha illustrato alla stampa i risultati conseguiti nel 2011.
Oltre 130, poi, gli arresti per mafia. E sempre alla lotta a Cosa nostra vanno ricondotti i sequestri e le confische di beni dei clan per oltre 134 milioni di euro. «La lotta alla mafia - ha detto il generale Luzi - ha portato importanti successi registrando il lento, ma crescente contributo degli imprenditori e commercianti con le loro denunce. La situazione attuale evidenzia la difficoltà in cui
si trova Cosa Nostra e la opportunità che questo momento storico offre per un'inversione di tendenza». «Non bisogna però lasciarsi andare a facili trionfalismi:- ha ammonito - la mafia è ancora viva e la sua capacità di riorganizzarsi è evidente come dimostrano le recenti operazioni
condotte dalle forze di Polizia. Siamo fiduciosi, però, per il 2012 che porterà altri risultati investigativi».
Luzi individua nella lotta al racket delle estorsioni, nel sequestro e nella confisca dei patrimoni a mafiosi e nel contrasto alla criminalità organizzata e comune i tre obiettivi strategici del nuovo anno. «Saranno incentivati i servizi di contrasto dei reati come scippi, rapine, furti - ha assicurato - che incidono in maniera molto negativa sulla percezione di sicurezza dei cittadini».
Luzi: "Gli imprenditori ora ci aiutano nella lotta a Cosa Nostra"
Il bilancio dei carabinieri per il 2011. Oltre 1800 arresti , per reati che vanno dal furto, alla rapina, alla droga e alla truffa, 130 per mafia, 110 persone finite in cella per illeciti ambientali connessi all'emergenza rifiuti
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