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Manovra, Cisl-Fnp: "Calpestati i diritti degli anziani"

Servizi socio-assistenziali al collasso, una sanità dai costi tropo alti, anziani in ginocchio. Tre buoni motivi per lanciare il “pensionati day”, un giorno di mobilitazione in tutta l'Isola, con l’obiettivo di far valere i propri diritti

PALERMO. Servizi socio-assistenziali al collasso, una sanità dai costi tropo alti, anziani in ginocchio. Tre buoni motivi per lanciare il “pensionati day”, un giorno di mobilitazione in tutta la Sicilia con l’obiettivo di far valere i propri diritti. È quanto propone  Carmelo Raffa, segretario regionale della Cisl Fnp, che nei prossimi giorni incontrerà i colleghi di Cgil e Uil, per  programmare insieme la giornata di mobilitazione. “Andremo tra la gente – ha detto – per spiegare quali sono i loro diritti, quelli che adesso rischiano di essere calpestati. I pensionati non possono ceto scioperare, ma devono assolutamente fare sentire la propria voce”.



Raffa ha illustrato questa mattina, nel corso del consiglio direttivo regionale della Cisl Fnp all’Astoria Palace di Palermo, i provvedimenti del sindacato dei pensionati contro la Manovra nazionale: “Una serie di provvedimenti iniqui, in cui non c’è traccia di concertazione con i sindacati. È necessario aprire un tavolo negoziale con il governo nazionale e regionale, per evitare di andare incontro ad una crisi sociale, visto che non esistono più filtri fra le scelte della politica e la gente”. E Raffa ricorda la crisi economica che nel ’92 investì il Paese. “Allora il problema si superò grazie anche all’aiuto dei sindacati. Non si è mai visto un governo che non fa concertazione. A pagare le spese della nuova Manovra, sarà il ceto debole. Gli over 60 in particolar modo. Nei piccoli comuni, infatti, la popolazione è composta per il 60% da anziani”.



Situazione che rischia di essere ancora più pesante in Sicilia, basta dare un’occhiata ai dati: la pensione di un siciliano, secondo i dati dell’Inps, è in media di 550,08 euro al mese a fronte dei 702,11 euro della media nazionale. Il numero dei pensionati a carico della previdenza sociale in Sicilia (1.260.167 di lavoratori a riposo), invece, rappresenta il 7,1 per cento del totale nazionale di 17.750.065. “Non possiamo più tenere in piedi il vecchio sistema – ha detto Raffa – . dobbiamo pensare anche alla previdenza futura. I giovani oggi si ritrovano a lavorare con un metodo contributivo e non retributivo. I giovani di oggi, quando andranno in pensione, percepiranno una somma che si aggirerà appena attorno al 39% dell’ultima retribuzione, a fronte del vecchio 80%. Meno della metà”.



Un quadro allarmante anche sul fronte dei servizi sanitari. “In base alla nuova Manovra nazionale – ha detto Raffa – verranno tagliati due miliardi nel settore della sanità. Ciò significa che ci saranno meno trasferimenti alle regioni. È per questo necessario che il governo regionale lavori bene, per non sperperare quelle poche risorse che ci restano”. “Daremo battaglia punto per punto – ha sottolineato Raffa -, perché in Sicilia la situazione è peggiore che altrove. Innanzitutto va contrastata la lotta agli sprechi e vanno cercate nuove risorse con un cambio della gestione sanitaria, spostando il peso sanitario ai territori”. Il segretario regionale punta infatti il dito contro la mancanza dei presidi territoriali di assistenza (Pta). “La nostra sanità, in Sicilia – ha spiegato – ha cosi troppo alti. Qualche anno fa avevamo iniziato a dialogare bene col governo regionale per l’istituzione dei Pta, ma poi tutto si è arenato. In ospedale un paziente costa 800 euro al giorno, se assistito in un Pta, invece, ne costerebbe solo 40. Un risparmio che di certo finirebbe col rendere meno gravosi certi provvedimenti attualmente contenuti nella Manovra Monti”.

A Palermo, inoltre, manca del tutto l’assistenza domiciliare. La Cisl Fnp chiede da tempo il recepimento della legge 328 del 2000, che prevede un sistema integrato di servizi socio-sanitari. Per far questo lo scorso anno è stata anche avviata, con gli altri sindacati, una petizione popolare con cui sono state raccolte oltre 100 mila firme.


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