
PALERMO. Metaldetector, planimetrie, cartine topografiche, radio ricetrasmittenti, vanghe e picconi. Sono questi i "ferri del mestiere" usati da un tombarolo arrestato a Baucina, nel Palermitano. In manette è finito Giuseppe La Barbera, 72 anni. Nelle sue razzie, seguendo le orme del personaggio cinematografico Indiana Jones, ha accumulato, secondo gli investigatori, una grande quantità di reperti archeologici. Nel garage della sua casa i carabinieri hanno trovato nascosti dietro cataste di mattoni, 150 oggetti: vasi in ceramica, corredi funebri, lucerne, colonnette, pesi da telaio di produzione greca, risalenti al V secolo a.C. Trovata anche una pistola calibro 38, con matricola abrasa. I reperti potrebbero provenire dal parco archeologico Monte Falcone di Baucina. Il sito conserva le tracce di un insediamento ellenico, risalente al IV secolo a.C., fondato sul versante sud-orientale in seguito alla penetrazione delle colonie greche nell'entroterra. La cittadella si trovava in un posto strategico dal punto di vista commerciale, lungo la via che collegava le colonie sulla costa con Akragas (Agrigento). Recentemente una campagna di scavi ha portato alla luce un'intera necropoli con numerose tombe del VI e V secolo a.C. Un vero e proprio tesoro costituito da ceramiche, suppellettili e anche da resti umani ha rivisto la luce dopo ben 2500 anni. Il materiale trovato nel garage di La Barbera è stato stimato in 300 mila euro.
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