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Blitz antimafia a Catania, 5 arresti

Operazione della Dia all’alba. Nel mirino anche il traffico di stupefacenti. Scatta il sequestro di beni e di conti correnti

CATANIA. Un'articolazione del clan Madonia a Catania è stata sgominata dalla Dia etnea che ha arrestato cinque persone, in esecuzione di un ordine di custodia cautelare in carcere, e sequestrato beni per oltre 2 milioni di euro. L'elemento di spicco è considerato dagli investigatori Lucio Tusa, di 48 anni, figlio di una sorella del boss Giuseppe 'Piddu' Madonia, e fratello del genero di Leonardo Greco, vecchio 'uomo d'onoré di Bagheria. E' ritenuto l'uomo di 'collegamento' di Cosa nostra tra Palermo, Caltanissetta e Catania, dove ha un'altro rapporto 'familiare' importante: è fidanzato della nipote di Angelo Santapaola, il boss ucciso carbonizzato nel Catanese.   
Secondo quanto ricostruito dalla Dia di Catania, Tusa otteneva ingenti introiti dal pagamento di somme di denaro da cantieri edili, dall'acquisizione di lavori e la costruzione di un centro commerciale, fuori dalla provincia etnea, con movimento terra, posa di infissi e allestimento dell'impianto elettrico. Per eludere il controllo degli investigatori si utilizzava anche i 'pizzini' per comunicare con i suoi uomini. Tra questi tre degli altri arrestati, accusati di associazione mafiosa: Giuseppe Ardizzone, un imprenditore di 47 anni, incensurato, ritenuto un prestanome di Tusa, Gaetano Ursino, di 40 anni, incensurato, il cui padre è ritenuto essere stato un fiancheggiatore della latitanza di 'Piddu' Madonia, e Biagio Finocchiaro, di 38 anni, indicato come il factotum e l'autista di Tusa. A un quinto arrestato, Giuseppe Faro, di 38 anni, è contestato lo spaccio di sostanze stupefacenti. 

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