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Strage di Capaci, un milione per moglie e figlio di un agente

Condannati i capimafia Nino Giuffré, Carlo Greco, Giuseppe Calò e Giuseppe Montalto, accusati di essere tra i mandanti dell'attentato in cui morì Giovanni Falcone, la moglie e las corta

PALERMO. La terza sezione civile del Tribunale di Palermo ha condannato i capimafia Antonino Giuffré, Carlo Greco, Giuseppe Calò e Giuseppe Montalto, accusati di essere tra i mandanti della strage di Capaci, al risarcimento di oltre un milione di euro in favore di Maria Rosaria Costa ed Emanuele Schifani, moglie e figlio di Vito Schifani, uno degli agenti che morirono il 23 maggio del 1992.
Nell'eccidio persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i tre poliziotti di scorta. A titolo di danno non patrimoniale, Maria Rosaria Costa dovrà ricevere 429.490 euro e altri 28mila per il danno patrimoniale. Per Antonio Emanuele Schifani sono stati quantificati 380mila euro di danni non patrimoniali e 211mila a titolo di danno patrimoniale.
Il giudice Claudia Spiga ha puntato l'accento anche sulle "difficoltà incontrate" da Rosaria Costa "nella cerchia familiare, per le dichiarazioni da lei rese, rappresentate sia dal timore, manifestato dai parenti, di possibili atti di ritorsione da parte della comunità mafiosa, sia sotto forma di resistenza alla sua netta condanna verso il clima omertoso che circonda tutti i fatti di mafia". Il 25 maggio, durante i funerali del marito, Rosaria Costa aveva lanciato un drammatico appello agli uomini di Cosa nostra invitandoli a pentirsi: "Io vi perdono, - disse - solo dovete mettervi in ginocchio, se avete il coraggio di cambiare, di cambiare, di cambiare, dovete cambiare, cambiare, cambiare radicalmente i progetti di morte che avete". Per l'eccidio sono stati già condannati con sentenza definitiva in sede penale esecutori e mandanti.

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