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Cani, donna azzannata sull'Etna

L'episodio tra Nicolosi e Ragalna. La vittima è stata aggredita da un branco di otto randagi che le hanno procurato ferite in tutto il corpo. Sottoposta ad un intervento chirurgico, non è in pericolo di vita

CATANIA. Non è in pericolo di vita G.V., la  donna aggredita ieri sull'Etna, tra Nicolosi e Ragalna, da un  branco di otto cani che le hanno procurato ferite in tutto il  corpo. Fortunatamente, anche grazie all'intervento di un amico  che era con lei, la vittima dopo l'aggressione è riuscita a  rifugiarsi nello chalet che lei, il marito ed alcuni amici  avevano preso in affitto per trascorrervi il fine settimana. A  soccorrere la donna è stato un elicottero del 118.


Trasportata  nell'Ospedale Cannizzaro, è stata sottoposta ad un interveno  chirurgico per la ricostruzione del polpaccio ed è stata  giudicata guaribile in 20 giorni. Ora è ricoverata nel reparto  di chirurgia plastica.      Sull'episodio è intervenuto l'Ente nazionale protezioni  animali (Enpa), che in una nota esprime il proprio "dispiacere  per l'infelice esperienza vissuta" dalla donna" ma sottolinea  che la responsabilità dell'accaduto "é di chi non rispetta le  Leggi in materia di animali e randagismo, che specificano  chiaramente che i cani non devono essere tolti dal loro ambiente  per nessun motivo. E invece qui in Sicilia e soprattutto nel  Catanese i cani vengono ammassati nelle campagne e in montagna  senza criterio, senza sterilizzazioni senza nessuna cognizione  scientifica". 

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